Elena Correggia
Leggi i suoi articoliUn piccolo (33x24cm) e prezioso olio su tela di Max Ernst, «L’homme et la femme» stimato 250-350mila euro, si colloca fra i lotti di punta delle aste di Arte moderna e contemporanea che Karl & Faber organizza a Monaco di Baviera l’8 e il 9 dicembre.
Poesia ed enigma dimorano in questo dipinto del 1930 che si pone al confine fra pittura figurativa e astratta. L’uomo e la donna sono rappresentati da forme geometriche abbracciate: l’insieme si intuisce da frammenti che, in apparenza disgiunti, si uniscono in una composizione quasi scultorea.
La pennellata veloce e luminosa di Renoir trova espressione nella sinuosa «Femme nue à sa toilette», piccolo olio del 1892 (350-400mila) proveniente da una collezione privata svizzera. Di Picasso invece è proposto un significativo disegno del periodo del Cubismo sintetico, «Natura morta (Le Journal)», caratterizzato dall’estrema pulizia e chiarezza delle forme geometriche (70-80mila).
Si tratta di una carta pubblicata sul catalogo ragionato dello Zervos, rara anche per il periodo, dato che risale al 1914-15. Una fase di vita assai travagliata per l’artista, aspetto che tuttavia non traspare dall’opera, dominata da una sicura e ferma definizione compositiva.
Nell’ambito del secondo Novecento la riflessione sullo spazio, il movimento e la percezione visiva accomuna i lavori di due artisti italiani proposti all’incanto: Agostino Bonalumi e Dadamaino. Del primo è offerto «Rosso» del 1974, un esempio di pittura monocroma rossa in cui l’utilizzo delle estroflessioni trasforma la tela in un’esperienza tridimensionale e mutevole in base alla luce (65-75mila).
Della seconda artista è invece in catalogo uno dei primi esempi della famosa serie dei «Volumi» del 1958 (25-30mila), grandi buchi ellittici o circolari tagliati nella tela. Da essi si intravede il muro di fondo come parte integrante di una composizione nella quale si esprime un magistrale gioco di luci e ombre, di forti contrasti fra negativo e positivo.
È invece evidente l’influenza di maestri del Surrealismo come Salvador Dalí ma anche di figure come Giorgio de Chirico nell’atmosfera sospesa e straniante che aleggia nella tela di George Condo «...the natural consequence of desire» del 1984 (100-150mila).
Infine, l’inconfondibile tratto di William Kentridge dà vita a «Breathe» (55-65mila), una serie di dodici disegni preparatori per un libro d’artista del 2008. Dalle pagine di un’enciclopedia emerge così la sagoma di una ballerina che piroetta, foglio dopo foglio, come in una sorta di breve ma suggestiva animazione cinematografica.
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