Londra. Appurato che la fotografia italiana all’estero è ancora troppo poco conosciuta e decisamente sottovalutata, è importante sottolineare che alcuni galleristi cercano di invertire la rotta. E lo fanno in maniera intelligente: uniscono la possibilità di espandere il proprio mercato con la volontà di far conoscere oltre confine il lavoro di alcuni autori nostrani. È il caso di Luigi Ghirri e Massimo Vitali, entrambi esposti nella capitale britannica in concomitanza con Photo London che si tiene dal 16 al 19 maggio.
Ghirri è in mostra alla Repetto Gallery dal 18 maggio al 14 giugno, con una selezione di 24 opere realizzate del 1979-87. La galleria non è nuova a queste operazioni di valorizzazione, l’anno scorso in concomitanza con la fiera aveva ospitato una personale di Michele Zaza. La mostra si rifà a una frase di Giordano Bruno con cui il fotografo reggiano descriveva il suo lavoro: «Le immagini sono enigmi che si risolvono con il cuore». Da qui il titolo «The Enigma of Vision», che sottolinea la grande capacità di Ghirri di cogliere l’inafferrabile, ciò che del reale rimane misterioso pur essendo quotidianamente davanti ai nostri occhi.
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