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Lo Shed a Manhattan. Foto di Brett Beyer

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Lo Shed a Manhattan. Foto di Brett Beyer

Frieze New York si sposta nello Shed

Sono 60 le gallerie partecipanti (190 nell’edizione 2019), la maggior parte delle quali dalla Grande Mela

Federico Florian

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Fra le prime fiere fisiche a essere reintrodotte nel calendario internazionale dell’arte (dopo Art Dubai lo scorso marzo), Frieze New York quest’anno compie 10 anni. Dal 5 al 9 maggio la location si sposta da Randall’s Island a Manhattan, nello Shed, lo spazio culturale di Chelsea dall’architettura «flessibile» progettato da Diller Scofidio + Renfro.

Sono 60 le gallerie partecipanti (190 nell’edizione 2019), la maggior parte delle quali dalla Grande Mela: fra le maggiori, Miguel Abreu, Gagosian, Marian Goodman, David Zwirner e Hauser & Wirth. Le sole gallerie italiane, entrambe milanesi, sono Massimo De Carlo e la giovanissima Clima, quest’ultima con uno stand dedicato alla pittrice americana Dana Lok e parte della sezione «Frame», che ospita gallerie non più vecchie di dieci anni.

Appositamente per lo Shed, Precious Okoyomon (Londra, 1993), vincitrice del Frieze Artist Award, ha concepito un’installazione-performance che riunisce poesia, scultura, luce ed elementi sonori, e descritta dall’artista come un «portale verso uno spazio di fragilità». In contemporanea alla fiera reale, Frieze Viewing Room presenta un’estensione virtuale dell’evento, con un programma online parallelo e la possibilità di acquistare le opere con un click.

Lo Shed a Manhattan. Foto di Brett Beyer

Federico Florian, 04 maggio 2021 | © Riproduzione riservata

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Frieze New York si sposta nello Shed | Federico Florian

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