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Kapwani Kiwanga, vincitrice del Frieze Artist Award, davanti alla sua opera, visibile all'ingresso della fiera. Foto di Mark Blower. Courtesy Mark Blower/Frieze

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Kapwani Kiwanga, vincitrice del Frieze Artist Award, davanti alla sua opera, visibile all'ingresso della fiera. Foto di Mark Blower. Courtesy Mark Blower/Frieze

Frieze coast to coast

Ora sull’East River, dal 2019 anche a Los Angeles

Federico Florian

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L’edizione 2018 di Frieze New York, dal 4 al 6 maggio, si rinnova. A partire dal design della fiera, reimmaginato da Universal Design Studio, e dalla sua struttura concettuale, che prevede nuove sezioni tematiche interamente curate e il debutto di «Live» (sezione dedicata a performance, installazioni e progetti interattivi sparsi per la tensostruttura a Randall’s Island, alle porte di Harlem).

Perciò, se il numero degli espositori quest’anno cala leggermente (190 gallerie rispetto alle 200 del 2017), l’attuale edizione della fiera, diretta da Victoria Siddall e Loring Randolph, è contrassegnata dal ritorno di importanti espositori, quali Tanya Bonakdar, Gavin Brown’s Enterprise, Gagosian, Marian Goodman, Hauser & Wirth, Matthew Marks, David Zwirner e Massimo De Carlo. Tra le esordienti, la newyorkese Essex Street e la losangelina Château Shatto, insieme a nuove gallerie provenienti da Ungheria, Iran e Giappone (rispettivamente Vintage Galéria, Dastan’s Basement e Kaikai Kiki Gallery).

Oltre alle categorie tradizionali (Main Section, in cui figura la milanese Raffaella Cortese con uno stand interamente dedicato a Zoe Leonard, in contemporanea alla retrospettiva dell’artista al Whitney Museum; Focus e Spotlight), in fiera è allestita una nuova sezione a cura di Matthew Higgs concepita come tributo al gallerista americano Hudson (1950-2014), fondatore della storica Feature Inc.: sono esposti i lavori degli artisti lanciati dalla galleria negli anni Ottanta e Novanta, come Tom of Finland, Takashi Murakami e Raymond Pettibon.

Persino il mondo del non profit trova rappresentanza a Frieze New York 2018: Allied Editions raccoglie piccole e medie istituzioni internazionali (fra cui Artists Space, SculptureCenter, Camden Art Centre, ICA, Whitechapel Gallery e Studio Voltaire) che presentano lavori appositamente commissionati ad artisti a prezzi del tutto abbordabili (a partire da 120 dollari).

Ultima novità è il lancio newyorkese del Frieze Artist Award (già presente a Londra), quest’anno conferito a Kapwani Kiwanga, la cui grande installazione open air di metallo industriale e teli agricoli svetta all’ingresso della fiera.

Oltre alle già citate, le italiane presenti sono Cardi, Frutta, Lorcan O’Neill e P420. Frieze intanto annuncia la sua espansione sulla West Coast: dal 14 al 17 febbraio 2019, infatti, lancerà un’edizione a Los Angeles, allestita nei Paramount Pictures Studios. La dirige Bettina Korek, mentre Ali Subotnick curerà la sezione dedicata ai progetti speciali e ai film.

Kapwani Kiwanga, vincitrice del Frieze Artist Award, davanti alla sua opera, visibile all'ingresso della fiera. Foto di Mark Blower. Courtesy Mark Blower/Frieze

Federico Florian, 03 maggio 2018 | © Riproduzione riservata

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