Esculapio torna allo scoperto

Elena Franzoia |  | Feltre (Bl)

Esposta l’imponente statua rimasta per 16 anni nei depositi della Soprintendenza

Agosto 1974. Da quattro anni, il vasto piazzale antistante il Duomo sta restituendo, grazie a opportune campagne di scavo, le antiche vestigia della città, municipium romano già dal 39 a.C.: un battistero paleocristiano e un grande edificio altomedievale sotto cui emerge una strada lastricata del II-V secolo d.C., affiancata da edifici commerciali, residenziali e una probabile schola. L’architetto Ferruccio Franzoia, allora ispettore onorario della Soprintendenza archeologica del Veneto, e l’archeologo Michele Doriguzzi rinvengono un’imponente statua maschile acefala in marmo pario, parzialmente avvolta in un ampio drappeggio. La statua si rivelerà essere un Asclepio riconducibile al tipo Museo Nuovo, probabilmente scolpito ad Aquileia in età traiano-adrianea e collocato nella schola: l’esemplare più grande finora rinvenuto,
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