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Federico Florian
Leggi i suoi articoliFino al 16 settembre Massimo Minini ospita una doppia mostra, tutta italiana: «La notte non basta», personale di Paolo Novelli, e «I quaderni di Adriano», personale di Sabrina Mezzaqui.
Novelli presenta una nuova serie di fotografie in bianco e nero, che hanno per soggetto ante di finestre di case di provincia illuminate da luci artificiali. Si tratta di scatti notturni: l’assenza di luce complica il procedimento fotografico, esponendolo all’errore.
Novelli, classe 1976, opera per serie e categorie di lavori: precedentemente, ad esempio, ha fotografato cimiteri e gallerie. Scattare in condizioni disagevoli è il fil rouge della sua pratica: l’errore, imprescindibile dalla sperimentazione, assurge a stimolo creativo.
Il lavoro della Mezzaqui, nata a Bologna nel 1964, è pervaso da una straordinaria delicatezza. La carta è uno dei suoi materiali prediletti. Basti pensare all’opera che presentò nel 1998 al MoMA PS1 di New York: ispirandosi a una storia per bambini di Karl Bruckner, ricoprì di 999 gru di carta i muri del museo.
Poesia e letteratura compenetrano le sue opere. Da Minini l’artista presenta ricami su quaderni e su fogli di cellulosa in cui cita frasi tratte dalle poesie di Simone Weil (1909-43), scrittrice e attivista francese.
Fulcro della mostra sono i lavori ispirati dalla visita a Villa Adriana a Tivoli: quaderni che riportano i disegni dei pavimenti della residenza romana, visualizzabili dallo spettatore sfogliandone le pagine.
Completa l’esposizione un grande ricamo, tecnica particolarmente cara all’artista, con una citazione dal romanzo di Marguerite Yourcenar Le memorie di Adriano.
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