Enrico Crispolti, o del Novecento

È morto a Roma l’8 dicembre. Aveva dedicato la sua vita alla comprensione dei fenomeni estetici del XX secolo

Enrico Crispolti in età matura
Guglielmo Gigliotti |

Roma. È morto a Roma, sabato 8 dicembre, Enrico Crispolti. Era nato nella capitale il 18 aprile 1933, e aveva dedicato la sua vita alla comprensione profonda dei fatti d’arte. Prima sulla scorta del suo discepolato con Lionello Venturi, poi come indagatore autonomo di tutti gli aspetti (storici, linguistici, sociali, antropologici) dei fenomeni estetici dell’arte del ’900.

Dal suo sterminato archivio personale di libri, cataloghi, riviste, fotografie, carteggi, sono usciti alcuni dei più originali e articolati, nonché rivoluzionari, studi sul Futurismo, sull’arte sociale, sulla scultura contemporanea, sull’Informale e sulla Pop art.

Molti i suoi studi monografici (su Cagli, Afro, Mirko Reggiani, Dova, Mannucci) e i cataloghi generali curati (Fontana, Baj, Guttuso), molte le sue perlustrazioni dell’arte del suo tempo, e delle motivazioni profonde che stavano alla base, ad esempio, dell’arte
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