Ecce Homo: Varlin e Ligabue

Stefano Luppi |  | Gualtieri (Re)

I due pittori affiancati a Palazzo Bentivoglio

«Nessuno, nel nostro secolo, ha scritto Giovanni Testori nel 1976, è riuscito come Varlin a esprimere il cuore, il sangue, le ossa, le palpebre, le artriti e i calli della vita... nessuno come lui, è stato dalla parte di chi non ha potere alcuno, dalla parte del barbone assoluto, legatissimo e insieme liberissimo clochard».

Lo scrittore lombardo scoprì tra i primi il pittore Varlin, pseudonimo dello svizzero Willy Leopold Guggenheim (Zurigo, 1900 - Bondo, 1977), coetaneo di Antonio Ligabue e come lui «affamato» di verità da trasferire sulla tela. Non a caso la mostra dedicata al primo dei due autori, «Varlin. Dipingere la vita» (catalogo Skira) è ospitata, fino al 10 luglio, a Palazzo Bentivoglio nel nuovo Museo Ligabue diretto da Sandro Parmiggiani e allestito da Mario Botta. La rassegna, realizzata in collaborazione con l’Archivio Varlin di Bondo
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