Jim Dine (Cincinnati, 1935) ha di recente donato al Centre Pompidou di Parigi una selezione di sue sculture, pitture e installazioni realizzate tra il 1961 e il 2016. Le opere, già note al pubblico parigino per la grande mostra con cui il museo ha omaggiato l’artista che, nonostante sia vissuto a New York, dice di avere un debito culturale e personale con la Francia, saranno al centro della monografica al Centre Pompidou di Malaga dal 10 luglio al 29 settembre.
Sarà possibile ripercorrere la vita e la carriera dell’artista, che nel 1958 si fece conoscere a New York per i suoi environment e happening, dei quali può essere considerato un iniziatore. Per riscoprirsi in seguito, dopo una passione fugace per la Pop art, evidente nella predominanza dei colori vivaci nei suoi lavori, «espressionista romantico».
Attraverso le installazioni degli anni ’60 e ’70 in mostra, come le due lunghe tele colorate «A Thin Kindergarten Picture» (1968-69), poste su cavalletti di legno corredate da strumenti di lavoro, si potranno esplorare i motivi ricorrenti della sua arte. Dai ben noti cuori alle diverse immagini iconiche che Dine rivisita e manipola, si pensi alle colorate Veneri di Milo o ai monumentali Pinocchio, si arriva ai lavori più recenti con «The Garden of Eden» del 2003, un paravento di bronzo che Dine impreziosisce con oggetti e strumenti che assumono lo status di reliquie.
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