Curata da Virginia Baradel, la mostra «6/900 Da Magnasco a Fontana. Dialogo tra Collezioni» presenta fino al 5 aprile un percorso ispirato agli spazi di Villa Bassi Rathgeb. Affreschi, stucchi e arredi suggeriscono un approccio da connoisseur all’eclettica collezione raccolta dalla famiglia bergamasca Rathgeb e poi donata al Comune di Abano, accostata nella mostra alle opere di arte contemporanea appartenute alla Collezione di Giuseppe Merlini.
«Pur nell’evidente diversità, entrambe le collezioni sono state formate con opere dettate dal gusto personale e spesso dai rapporti di stima e amicizia intrattenuti con gli artisti. Nel caso di Roberto Bassi Rathgeb, il pregio si estende allo studio e alla riscoperta dei vedutisti lombardi del Settecento. Avendo come pregevole ed esigente interlocutore una villa d’impianto cinquecentesco, ho pensato di comporre un percorso intrecciato che consenta un viaggio nell’arte contemporanea italiana», precisa la Baradel.
Le tre sezioni del percorso (Ritratto, Natura morta e Paesaggio) prendono spunto dalla pittura di genere, accostando opere come gli «Strumenti musicali» di Baschenis a nature morte di Severini, Guttuso e Dorazio, inconfondibili paesaggi di Alessandro Magnasco all’astratta spazialità di Fontana e Bonalumi, o il cinquecentesco «Ritratto del conte Federigo Martinengo» del Moretto alla metafisica di de Chirico (nella foto, «Il mendicante» di Giacomo Antonio Ceruti detto il Pitocchetto).
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