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Una veduta dell’installazione da M77. Foto Lorenzo Palmieri

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Una veduta dell’installazione da M77. Foto Lorenzo Palmieri

Da M77 pietre, teli e leggende di Maria Lai

Al piano terra della galleria sculture e stendardi dell’artista sarda; al piano superiore la documentazione di Piero Berengo Gardin di una sua azione pubblica del 1981

Ada Masoero

Giornalista e critico d’arte Leggi i suoi articoli

C’è tempo fino al 26 febbraio per visitare «Il tempo dell’incalcolabile», la mostra a cura di Alberto Salvadori che M77 dedica a Maria Lai (Ulassai, 1919-Cardedu, 2013) con l’Archivio a lei intitolato. E vale la pena affrettarsi, perché è la prova eloquente di quanto meritato sia il posto finalmente occupato dall’artista nel panorama non solo italiano.

Al piano terra sono presentate le 33 sculture di ceramica della serie inedita dei «Telai di Maria Pietra», 1991-94, inframmezzate dagli stendardi dei «Teli di Maria Pietra» su cui sono ricamate le sagome degli animali selvatici che Maria, nell’antica leggenda locale, porta al figlio morente per rasserenarlo. E che tuttavia, strappati al bosco, muoiono con lui.

Rinasceranno in altra forma dopo il percorso di dolore vissuto da Maria, quando un angelo le riporterà la quiete. L’artista traspone qui in immagini un patrimonio collettivo della cultura locale, atavicamente immersa nella dimensione magica e spirituale, raccolto dallo scrittore Salvatore Cambosu e diffuso da un’installazione sonora, in un perturbante intreccio di emozioni.

Al piano superiore va in scena la documentazione di Piero Berengo Gardin dell’azione pubblica «Legarsi alla montagna» con cui nel 1981, da pioniera dell’arte partecipata e dell’impegno per l’ambiente qual è stata, Lai coinvolse tutti gli abitanti di Ulassai, legando con un chilometrico nastro ogni casa del paese alla rupe del Monte Gedili. Accanto alle fotografie, su cui l’artista è intervenuta, la scultura «La frana» e il video di quell’evento di Tonino Casula.

Una veduta dell’installazione da M77. Foto Lorenzo Palmieri

Ada Masoero, 07 febbraio 2022 | © Riproduzione riservata

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Nel Capitolium il nuovo allestimento, firmato Vezzoli e Grau, della figura bronzea in dialogo con la scultura rinvenuta nella città marchigiana anticipa le celebrazioni dei 200 anni del suo ritrovamento con le Teste d’imperatore, tre delle quali in trasferta all’Archeologico di Firenze

Per il 50mo anniversario dell’iniziativa, sono esposte otto vetture firmate da Alexander Calder, Frank Stella, Roy Lichtenstein, Esther Mahlangu, Sandro Chia, Jenny Holzer, Jeff Koons e Julie Mehretu

L’artista, studiosa e docente universitaria presenta il film «The Island», da cui sono derivati un’installazione video, sculture, strutture e videointerviste 

La mostra dossier nasce da uno scambio d’opere tra Casa Museo Zani e Collezione Intesa Sanpaolo e in seguito al restauro di due opere della Chiesa di Sant’Agata a Brescia

Da M77 pietre, teli e leggende di Maria Lai | Ada Masoero

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