Da liberto a fornaio: la storia di Eurisace

Nuovo allestimento alla Centrale Montemartini per il rilievo funerario del suo sepolcro

In primo piano, il rilievo funerario del sepolcro di Eurisace, alla Centrale Montemartini
Federico Castelli Gattinara |  | Roma

È uno dei monumenti più curiosi e affascinanti della Roma antica, la cosiddetta «Tomba del Fornaio» a Porta Maggiore. In realtà Eurisace, vissuto nel I sec. a.C., più che semplice fornaio era un liberto di origine greca divenuto un ricco imprenditore del pane, il cui sepolcro databile al 40-30 a.C. ha una forma così insolita ed evocativa (gli oculi della parte superiore del rivestimento in travertino rappresenterebbero le impastatrici usate nei forni) da ispirare varie costruzioni di epoca fascista, come l’edificio dell’Acea di Raffaele De Vico proprio di fronte e il Cinema Aquila al Pigneto.

Da marzo alla Centrale Montemartini un focus ha riproposto l’appena restaurato rilievo funerario del sepolcro, con i ritratti a figura intera di Eurisace e della moglie Atistia, invisibile da una ventina d’anni, alla cui base è stata posta la scritta dedicatoria, concessa dal Museo Nazionale Romano, e il
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