Da Lempertz i Roentgen e le porcellane Meissen
I fiori all'occhiello della cultura artistica tedesca nell'asta del 13 novembre

Il 13 novembre Lempertz a Colonia celebra il proprio 175mo anniversario con due aste dedicate ciascuna a un fiore all'occhiello della cultura artistica germanica: i mobili Roentgen e le porcellane di Meissen. Il laboratorio avviato nel 1750 a Neuwied da Abraham Roentgen (1711-93), a cui successe nel 1772 il figlio David (1743-1807), fu tra i più apprezzati in Europa per la produzione (fino all’epoca Biedermeier) dei mobili più stilisticamente e tecnicamente avanzati dell’Europa Centrale, ricercati da Federico II di Prussia, Maria Antonietta, Caterina II di Russia e dall’aristocrazia d’Europa.
L’asta, la più importante di mobili Roentgen dal 1945, offre 15 pezzi d’eccezione a partire dallo scrittoio con alzata a trumeau, opera dell’esordiente ebanista Abraham Roentgen, sul cui fronte anteriore spicca l’intarsio a tema floreale (300-400mila euro) fino ai pezzi di gusto neoclassico, lontanissimi dal canone tardo barocco tipico di Abraham, realizzati dal figlio David e caratterizzati dalla sua griffe di ebanista: linearità classicista e semplicità solo apparente, inconfondibile per la cura dei dettagli, dagli intarsi colorati ai bronzi dorati, di cui sono emblematici il cassettone custodito nella collezione privata della famiglia Roentgen fino al 1942 (200-250mila), la celeberrima scrivania ovale firmata da David col raro monogramma «DR» (150-200mila) e, a illustrare la produzione dell’atelier aperto a Parigi, il bureau à cylindre con decorazione chinoiserie del 1775 (180-200mila).
La collezione di Renate e Tono Dressen (1931-2019) celebra invece la Porcellana della Reale Manifattura di Meissen. Della collezione Dressen sono presentati 140 lotti di porcellane araldiche e dai servizi da 40 pezzi che costituivano l’ambito dono diplomatico del re di Sassonia-Polonia Augusto III alle corti europee fra cui il più ricercato di tutti i servizi, lo «Schwan Gedeck» (Servizio col Cigno) disegnato dal direttore della manifattura e primo ministro sassone conte Heinrich von Brühl. Le stime spaziano da 500 a 30mila euro.