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Federico Florian
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La dimensione urbana e le possibili riconfigurazioni dello spazio pubblico sono al centro delle installazioni di Can Altay, artista di Ankara, classe 1975, protagonista di una residenza di un anno presso l’ar/ge kunst. Fulcro delle riflessioni sviluppate da Altay a Bolzano è la relazione tra la città altoatesina e il monte del Virgolo, attualmente al centro di un acceso dibattito intorno ai suoi potenziali utilizzi.
La mostra, aperta sino al 30 luglio, è la conseguenza di una serie d’interventi pubblici realizzati da Altay nel corso dell’ultimo anno, tra cui una campagna di poster di un mese in città, un raduno di due ore sul Virgolo e un intervento itinerante in spazio pubblico di otto mesi, ancora in corso.
L’esposizione si compone di un’installazione che richiama le forme di un tunnel e di un tetto, corpo centrale dell’immaginario Virgolo Future Institute, al cui interno l’artista ha disposto frammenti di varia natura collezionati durante la residenza, e una piattaforma editoriale, «Ahali: a journal for setting a setting», giornale che Altay pubblica dal 2007.
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