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Coralli e scovolini

Federico Florian

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La Lisson Gallery ospita sino al 4 marzo una personale di Rodney Graham

Noto per i suoi lavori saturi di informazioni e riferimenti a cinema, letteratura e storia dell’arte (opere che includono una vasta gamma di media diversi, tra cui fotografia, video, pittura, scultura e performance), la sua pratica è ascrivibile a quel gruppo di artisti e fotografi che formano la cosiddetta Scuola di Vancouver: estetica, quella dei foto-concettualisti, fondata su svariati rimandi iconografici e sulla loro rielaborazione in immagini complesse e articolate.

L’artista canadese, classe 1949, presenta un nuovo progetto che prende le mosse da un’opera precedente, una lightbox del 2013 intitolata «Pipe Cleaner Artist, Amalfi, 1961». Ispirata a un ritratto di Jean Cocteau realizzato da Man Ray nel 1930 e a una fotografia di Asger Jorn nel suo studio di Albisola, l’opera rappresenta un ipotetico artista modernista intento a realizzare sculture fatte di scovolini, in uno studio inondato dalla luce del sole mediterraneo.

Il nuovo corpus di sculture e dipinti ora esposti documenta le creazioni di tale artista fittizio; una sorta di alter ego di Graham, da lui descritto come «un avido sommozzatore la cui opera è influenzata dalla varietà cromatica dei coralli del Mediterraneo».

Federico Florian, 13 febbraio 2016 | © Riproduzione riservata

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Coralli e scovolini | Federico Florian

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