Contro i cultori del pupazzo
Il ritorno di «Kn» di Carlo Belli, manifesto dell'Astrattismo

L’arte astratta arrivò in Italia di colpo, a metà anni Trenta, quando Vasilij Kandinskij, nel 1934, giungeva per la prima volta presso la Galleria il Milione di Milano, lasciando una impronta profonda su una nuova generazione di artisti, che si riuniva nel distrutto Caffè Craja, in piazza Filodrammatici, adorno delle sculture del giovane Fausto Melotti.
La stessa impresa d’arte nel 1935 pubblicò l’opera critica che definiva il nuovo assetto estetico: Kn di Carlo Belli, critico e scrittore, uscito in una nuova edizione nel 1971 da Scheiwiller, e ora opportunamente riproposto a distanza di molti anni dalla raffinata casa editrice Giometti & Antonello di Macerata, con una acuta nota di Manuel Orazi.
Si tratta di un notevolissimo «romanzo critico» che muove per pensieri e aforismi, con prese di posizione drastiche, a partire dal titolo che allude a una operazione algebrica, volendo proporre la
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