CONTINENTE ITALIA | Francesco De Grandi

Artisti italiani, virtuosi non virtuali: le tecniche, i temi e le quotazioni di mercato dei nomi più votati dell'inchiesta

Francesco De Grandi
Redazione |

Francesco De Grandi, dopo gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, nel 1994 si trasferisce a Milano, dove resta sino al 2008. Dal 2009 al 2012 lavora a Shanghai per poi tornare a Palermo. Questo peregrinare ha una sua importanza nel comprendere un lavoro dalla forte dimensione pittorica, in cui l’artista fa propria la lezione di Pasolini, «Pasolini sosteneva che la poesia è inconsumabile, io cerco quello. Cerco di affiancare al valore commerciale […], una funzione che ci possa ricondurre al senso del sacro, della contemplazione e alla domanda che non vuole risposta se non nel suo essere ‘totalmente altro’. Per farlo cerco di connettermi a un tempo sospeso, classico nel suo essere al di fuori del tempo corrente, una dimensione coesistente, la raffigurazione di quel tempo dilatato e avvolto che si prova sotto trip, in preghiera, in apnea e in tutte quelle pratiche che modificano lo stato ordinario della percezione».

Tra le istanze fondamentali del lavoro di De Grandi vi sono il sacro, la natura, il viaggio, inteso come un altrove geografico fisico e psichico. Il sacro è sempre inteso come rivelazione: un passaggio di stato, una condizione, che conduce in un luogo altro. La pittura in questa visione è un medium, una sorta di pratica iniziatica, in grado di innescare questo viaggio.

Anche nella mostra «Come creatura», (Palermo 2018 per Manifesta presso la Rizzuto Gallery) il percorso di opere partiva da un inizio, fissava, per così dire, un momentum in cui tutto comincia: «quando due uomini infreddoliti e minuscoli alzarono gli occhi al cospetto della numinosa maestà, segnando quel punto dell’evoluzione in cui nell’uomo nasce il sentimento Creaturale, la consapevolezza di non essere altro che ‘terra e cenere’, e nello sgomento di quella scoperta inizia a manifestarsi in lui l’idea di Dio».

L’opera dell’artista è quindi intesa come dispositivo di conoscenza e come elemento, quasi alchemico, di accrescimento umano: il suo lavoro cerca di avviare una riflessione su quel sentimento «Creaturale» che ci accomuna e ci ricorda come tutti noi siamo uguali di fronte al grande terrore. De Grandi ha quindi un rapporto diretto con la pittura, un corpo a corpo: la sua ricerca che si è molto evoluta negli anni, oggi possiamo dire ha lasciato indietro le contaminazioni più contemporanee e si mostra in una forma forse più pura, e senza filtri.

Tra le mostre personali recenti: Aurea Hora, Fondazione Sicilia Pinacoteca di Villa Zito, Palermo; COME CREATURA, Rizzuto Gallery, Manifesta 12 Collateral Event, Palermo, 2018; Fragmente des Unbekennten, Gartenpavillon Malkasten, Dusseldorf, 2016; Archetipi della pittura inquieta, Convento del Carmine, Marsala, 2014. Tra le collettive recenti: Foresta Urbana, Museo Riso Palermo, 2019; La Scuola di Palermo, Museo Riso, Palermo, 2018; Walking on the Planet, Casa Masaccio, Casa Giovanni Mannozzi, Palazzo Panciatichi, San Giovanni Valdarno, 2018.

Francesco De Grandi, Palermo, 1968
• Rizzuto Gallery
• Studio d’Arte Cannaviello
• Prezzi: € 10.000-35.000

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