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Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliNon pare nato sotto una buona stella il concorso, indetto dal Mibact, per la scelta del direttore del neonato ed autonomo parco archeologico del Colosseo comprendente anche il Foro romano, il Palatino e la Domus Aurea. Dopo l’inciampo risolto dal Consiglio di Stato, durante l’estate è arrivata anche la grana dei nomi rivelati.
Per errore un funzionario del Mibact ha infatti diffuso gli indirizzi di posta elettronica e così sono diventati pubblici i nomi di chi ha partecipato al bando: 75 candidati, 15 dei quali stranieri.
Tra i nomi ci sono l’architetto Jane Thompson, che da vent’anni opera in Italia anche presso il Mibact, Rossella Rea, attuale direttrice del Colosseo, funzionari e dirigenti dello stesso Ministero come Maria Paola Guidobaldi, Mariarosaria Barbera, Francesco Prosperetti ed Edith Gabrielli. Ma figurano anche l’archeologo spagnolo Pere Izquierdo, il docente della Sapienza Paolo Carafa e un contemporaneista come il curatore Ivan Quaroni.
A complicare le cose, tra l’altro, sono arrivate le minacce di morte ai concorrenti da parte di un candidato che avrebbe scritto in una mail: «Avete congiurato per espellermi dal concorso, ora il mio gioco punta a uccidervi». Se la procedura andrà in porto senza ulteriori inghippi, il nuovo direttore dovrebbe arrivare entro Natale.
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