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Stefano Luppi
Leggi i suoi articoliRoma. Non pare nato sotto una buona stella il concorso, indetto dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e il Turismo, per la scelta del direttore del neonato ed autonomo parco archeologico dell'anfiteatro Flavio comprendente anche il Foro romano, il Palatino e la Domus Aurea. Dopo l'inciampo, risolto dal Consiglio di Stato che ha dato ragione alle scelte del ministro Franceschini autore della riforma del 2014 da più parti contestata all'interno del Mibact, del Tar del Lazio che in un primo tempo aveva dato ragione al Comune di Roma su decisioni procedurali (Cfr. http://ilgiornaledellarte.com/articoli/2017/7/128028.html, 25 luglio '17) ora arriva la grana dei nomi rivelati. Per errore un funzionario del Mibact ha infatti diffuso gli indirizzi di posta elettronica e così tutti hanno saputo chi partecipa: 75 candidati, 15 dei quali stranieri. Tra i nomi ci sono ad esempio l'architetto Jane Thompson che da vent'anni opera in Italia anche presso il Mibact, Rossella Rea attuale direttrice del Colosseo (capace di generare nel 2016 6,4 milioni di ingressi per un totale di quasi 60 milioni di euro), funzionari e dirigenti dello stesso ministero come Maria Paola Guidobaldi, Mariarosaria Barbera, Francesco Prosperetti, Edith Gabrielli. Ma ci sono anche l'archeologo spagnolo Pere Izquierdo, il docente della Sapienza Paolo Carafa e un contemporaneista come Ivan Quaroni. A complicare le cose, tra l'altro, sono anche arrivate le minacce di morte ai concorrenti da parte di un candidato che avrebbe scritto in una mail: «Avete congiurato per espellermi dal concorso, ora il mio gioco punta a uccidervi». Se la procedura andrà in porto senza ulteriori inghippi il nuovo direttore dovrebbe arrivare entro Natale.
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