Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image

Busto di Savonarola. Foto Antonio Quattrone

Image

Busto di Savonarola. Foto Antonio Quattrone

Con Savonarola nelle celle di san Marco

Torna a Firenze l’unica effige a tutto tondo di epoca rinascimentale ad oggi conosciuta del predicatore, scolpita da Marco della Robbia

Laura Lombardi

Leggi i suoi articoli

Al Museo di San Marco giunge il «Busto di Girolamo Savonarola» opera inedita in terracotta policroma attribuita a Marco della Robbia, poi Fra Mattia (1468-1534), concessa in comodato d’uso dall’avvocato Alessandro Kiniger e proveniente da collezione di Giovanni Malfer (1882-1973), fondatore del Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto.

Il carismatico frate predicatore fu eletto priore del Convento di san Marco il 16 maggio 1491 e qui catturato la sera dell’8 aprile 1498, per poi finire al rogo in Piazza della Signoria il 23 maggio. Il busto è collocato nell’ambiente che costituiva la cappella del Savonarola, parte di un percorso, riallestito sotto la direzione di Andrea Gori, di salette dedicate al predicatore domenicano.

Come nota Stefano Casciu, direttore regionale musei della Toscana, il busto sorprende per «la sua forte incisività e per il realismo con il quale sono restituite le fattezza del Frate», finora note tramite il «Ritratto», di profilo, dipinto da Fra Bartolomeo (1473-1517). Giancarlo Gentilini sottolinea come si tratti dell’unica effige a tutto tondo di epoca rinascimentale ad oggi conosciuta: un «esemplare di assoluta rarità e rilevanza» in linea con la semplice austerità formale della produzione artistica ispirata ai dettami del frate.

In una vetrina della Biblioteca di Michelozzo è esposta temporaneamente una selezione di 10 incisioni di collezione privata, dalla metà del Cinquecento alla fine dell’Ottocento, quali esempi della vasta diffusione dell’immagine del Savonarola in pubblicazioni di varia natura ed è in preparazione un volume per «I quaderni di San Marco» (Sillabe). Per l’occasione il Museo, ora diretto da Angelo Tartuferi, rinnova anche l’illuminazione della «Annunciazione» di Beato Angelico, grazie a Erco, sponsor tecnico.

Busto di Savonarola. Foto Antonio Quattrone

Laura Lombardi, 16 dicembre 2021 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Tra l’Accademia di Belle Arti di Firenze, la Fondazione Ragghianti di Lucca e il Museo Ardengo Soffici di Poggio a Caiano, due giornate di studio grazie a nuove fonti archivistiche e a carteggi inediti propongono una rilettura dell’opera del pittore, lontano dalle sperimentazioni delle avanguardie 

Nuova veste espositiva per il celebre bronzo etrusco, assurto a simbolo dell’Unità d’Italia, grazie al contributo dei coniugi statunitensi Winchester, prima tappa del riallestimento delle sale etrusche

Il Centro Luigi Pecci ospita una visione inconsueta dell’artista italiano: il rapporto con l’aleatorietà della fotografia istantanea tra anni Settanta e Ottanta

In una mostra a Palazzo Grifoni Budini Gattai il fotografo e filmmaker accosta suoi scatti recenti a immagini della storica fototeca del Kunsthistorisches Institut che qui aveva sede. Tra archivi, musei e collezioni al di fuori dei consueti circuiti turistici in cui si sono sedimentati materiali e conoscenza, la sua indagine compone il ritratto di un laboratorio di sperimentazione nei secoli

Con Savonarola nelle celle di san Marco | Laura Lombardi

Con Savonarola nelle celle di san Marco | Laura Lombardi