«Civilization. Che epoca!» è la vasta collettiva fotografica che fino al 28 giugno il Mucem dedica all’uomo del XXI secolo. Curata da William A. Ewing con Holly Roussell e coprodotta con la Foundation for the Exhibition of Photography di Minneapolis e il National Museum of Modern and Contemporary Art of Korea di Seul, la mostra allestisce più di 280 scatti originali di oltre 100 fotografi di tutto il mondo.
Una rassegna simile, sottolinea il museo, mancava dai tempi di «The Family of Man», organizzata da Edward Steichen per il MoMA di New York nel 1955, e vista da oltre dieci milioni di persone in tutto il mondo. Tra le moltissime fotografie esposte, le impressionanti vedute aeree di Città del Messico di Pablo López Luz, le immagini stilizzate dei centri commerciali di Pechino di Priscilla Briggs, i retroscena della ritrasmissione dei funerali di Giovanni Paolo II a Varsavia di Mark Power, i migranti di Francesco Zizola ammassati sulla «Bourbon Argos» di Médecins sans Frontières nonché i lavori di altri maestri, tra i quali Thomas Struth, Massimo Vitali, Pieter Hugo e Valérie Benin. Nel loro insieme le opere rispecchiano la società attuale, assorbita dalla tecnologia, capace di creare utopie come distopie, e dove globalizzazione e individualismo convivono.
Articoli precedenti
Il mosaico ritrovato nel centro della cittadina francese è lo spunto per approfondire il mito dell’eroe omerico
A cinque anni dall’incendio anche i 22 dipinti monumentali della Cattedrale sono stati recuperati e fino al 21 luglio si possono vedere da vicino
Si chiama Neom la megalopoli futuristica, dal costo di 500 miliardi di dollari e dalle dimensioni gigantesche di una catena montuosa. Utilizzerà energie rinnovabili «a zero emissioni», ma persino i francesi contestano a Edf, partner connazionale, il fatto che il progetto sia disumano e insostenibile
Opere in ceramica che rappresentano bizzarre creature ibride, tra uomo, animale ed elementi naturali arricchiscono il suggestivo percorso espositivo nella galleria Perrotin