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Stefano Miliani
Leggi i suoi articoliI maestosi Bronzi dorati di Cartoceto custoditi nel Museo della Città di Pergola, hanno bisogno di un «intervento conservativo». Grazie «alle più moderne e innovative tecnologie di restauro» si può ipotizzare che «alcuni dei frammenti più grandi conservati nei depositi del Museo Nazionale Archeologico di Ancona (per esempio un braccio maschile, la gualdrappa di un cavallo, frammenti di panneggio della veste femminile)» possano essere riassemblati al gruppo di età romana rinvenuto nel 1946 nella campagna di Cartoceto.
Le frasi virgolettate vengono dall’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro di Roma che, nel sito web, comunica di aver tenuto «un cantiere didattico della Scuola di Alta Formazione» per accertare la salute delle due donne, dei due cavalieri e dei due cavalli a Pergola e per controllare i 374 frammenti ad Ancona.
La «necessità» di un intervento scaturisce «anche grazie a ispezioni visive al microscopio, mappature, test di pulitura e prelievi (microdistruttivi)». Così l’Iscr ha avviato una «campagna di documentazione», per il momento sulla statua detta di Agrippina, e programmato «una fondamentale revisione della sala espositiva» affinché risponda a più aggiornati, «corretti e idonei parametri microclimatici».

Un momento del cantiere didattico della Scuola di Alta Formazione
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