Atelier chantant

Guglielmo Gigliotti |  | Traversetolo

Gino Severini dal Futurismo al Ritorno all’ordine

Gino Severini, «Danseuse articulée», 1915La Fondazione Magnani Rocca celebra dal 19 marzo al 3 luglio il più francese dei grandi artisti italiani del ’900. «Severini. L’emozione e la regola» è una mostra, curata da Daniela Fonti (autrice del catalogo generale dell’opera dell’artista) e Stefano Roffi, che raccoglie 100 lavori di tutte le stagioni espressive dell’artista nato a Cortona nel 1883 e morto a Parigi nel 1966.

Si inizia con lavori ispirati a quella tecnica divisionista che gli insegnò Giacomo Balla, ad inizio secolo, quando, diciottenne, Severini giunse a Roma, alla ricerca di personalità che, come lui, percepissero il bisogno di una rivoluzione dei linguaggi artistici: nello studio di Balla incontrò anche Boccioni. E con Balla e Boccioni, oltre che con Russolo e Carrà, nel 1910 firmò il «Manifesto della pittura futurista». Severini era a Parigi dal 1906, amico di Picasso, Braque e
...
(l'articolo integrale è disponibile nell'edizione su carta)

© Riproduzione riservata
Altri articoli di Guglielmo Gigliotti