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Astratto, semiastratto, figurativo

Federico Florian

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Una retrospettiva di Günther Förg da Giò Marconi

Nel 1996 lo storico dell’arte Max Wechsler, in merito all’opera di Günther Förg, scriveva: «Tutto sembra più o meno chiaramente derivare da altro, tutto sembra affermare che il lavoro artistico dovrebbe essere fondamentalmente inteso come una continua reazione e commento ai lavori esistenti».

Wechsler si riferisce, nello specifico, al metodo dell’artista tedesco (1952-2013) il quale, quando dipingeva, era solito realizzare tele di grandi dimensioni per poi trasferirne il contenuto su quadri di dimensioni più piccole, come fossero commentari ai lavori maggiori.

Piuttosto che partire dallo schizzo per poi approdare al grande dipinto, Förg era solito agire esattamente all’inverso: è dall’opera «finale» su larga scala che giungeva a una sua riproduzione compressa, su una scala minore.

È questo il principio su cui si basa, dal 7 aprile al 21 maggio, la seconda mostra personale che la galleria Giò Marconi dedica all’artista, un protagonista della scena artistica tedesca degli anni Ottanta insieme a Martin Kippenberger, Albert Oehlen e Georg Herold, in una chiave di ricerca, sviluppata dalla fotografia alla pittura e alla scultura, lontana dall’enfasi neoespressionista all’epoca emergente.

Il titolo dell’esposizione, «Le coppie si passano la palla», allude al principio «binario» che interessa molti dei lavori pittorici di Förg: alle pareti della galleria grandi dipinti ad acrilico sono giustapposti alle loro identiche controparti su legno di dimensioni più piccole.

Finestre, griglie colorate e motivi a punti costituiscono alcuni dei soggetti dei lavori in mostra; esposto autonomamente, senza l’accostamento ai rispettivi doppi, un gruppo di piccoli lavori su legno, che presentano sia composizioni astratte o semi-astratte (paesaggi che suggeriscono montagne in lontananza) sia motivi figurativi quali mani o alberi.

Federico Florian, 30 marzo 2016 | © Riproduzione riservata

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Astratto, semiastratto, figurativo | Federico Florian

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