Astratto ma non troppo

La figurazione nelle opere di Pollock

Anna Costantini |  | Basilea

Come sosteneva il critico americano Clement Greenberg nel 1943, le opere di Jackson Pollock sono «meno astratte di quanto sembrino». Ed è forse anche da un assunto come questo che nasce l’idea curatoriale di «The Figurative Pollock», mostra che si apre dal 2 ottobre al 22 gennaio nel nuovo edificio del Kunstmuseum. Pollock è da troppo tempo l’artista immortalato esclusivamente nella sfida con la sua tela e nel dripping che ne è il risultato, anche se non sono mancati i tentativi, più o meno riusciti, di decifrare elementi «parafigurativi» o che rimandassero a elementi reali anche in questa fase. In realtà, a partire dalla sua formazione con il pittore realista Thomas Hart Benton e dall’esempio rappresentato dai muralisti messicani Rivera, Orozco e Siqueiros, Pollock ha ripetutamente elaborato una nuova iconografia che è affiorata a più riprese nel corso della sua breve attività, anche
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