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Alle Gallerie d'Italia 43 opere acquistate da Fondazione Fiera Milano a Miart dal 2013 ad oggi
- Jenny Dogliani
- 04 aprile 2019
- 00’minuti di lettura


«Fashioned to a Device Behind a Tree #15», di Salvatore Arancio, 2015. © Rino Carraro
Archeologiche visioni contemporanee
Alle Gallerie d'Italia 43 opere acquistate da Fondazione Fiera Milano a Miart dal 2013 ad oggi
- Jenny Dogliani
- 04 aprile 2019
- 00’minuti di lettura

Jenny Dogliani
Leggi i suoi articoliDal 2013 a oggi Fondazione Fiera Milano ha acquisito a Miart 82 opere. La collezione è custodita nella Palazzina degli Orafi e in attesa di accogliere i lavori scelti alla 24ma edizione, 43 opere sono esposte (per la prima volta al pubblico) nella mostra «Prospettiva Arte Contemporanea», alle Gallerie d’Italia fino al 7 maggio.
Il percorso allestito dall’architetto Andrea Anastasio offre uno spaccato della produzione artistica internazionale dal secondo dopoguerra a oggi. Installazioni, video, sculture, dipinti e fotografie che indagano, per esempio, diversi aspetti del rapporto tra uomo, natura e tecnologia, come i lavori di Hans Schabus (1970), Piero Gilardi (1942) e Jochen Lambert (1958).
Le molteplici declinazioni dell’immaginario astratto e figurativo emergono invece in dipinti, collage e sculture di Paul Thorel (1956), Nick Mauss (1980), Marisa Merz (1926), Monica Bonvicini (1965) e Diego Perrone (1970), tra gli altri. E poi le elaborazioni linguistiche e semiotiche di Irma Blank (1934), Dadamaino (1930-2004) e Matt Mullican (1951); le sculture architetture di Salvatore Arancio (1974), Bella Papp (1988), Paolo Icaro (1936) e molto altro.
La mostra è un viaggio nel tempo: «Abbiamo deciso di connotare la sala espositiva di una spazialità archeologica. Esedre, stanze, ambiti, rientranze e corridoi di una domus immaginaria, si susseguono all’interno della Sala delle Colonne del museo, attorno ai pilastri e alle colonne di ghisa esistenti, trasformandoli in elementi costruttivi dell’architettura evocata», spiega Andrea Anastasio.

«Fashioned to a Device Behind a Tree #15», di Salvatore Arancio, 2015. © Rino Carraro