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Lacerto con personificazione dell’Africa Seconda metà II secolo d.C. Calcare, marmo, 30 x 31 cm Terra Sancta Museum - sezione archeologica, Gerusalemme © Gianluca Baronchelli

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Lacerto con personificazione dell’Africa Seconda metà II secolo d.C. Calcare, marmo, 30 x 31 cm Terra Sancta Museum - sezione archeologica, Gerusalemme © Gianluca Baronchelli

Aquileia, volti feriti da Palmira

Nel Museo Archeologico Nazionale in mostra reperti palmireni: sarà anche l'occasione per restaurarne alcuni

Veronica Rodenigo

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Aquileia (Udine). Continua ad Aquileia il percorso «Archeologia Ferita», iniziato nel 2015 con la mostra dei tesori del museo del Bardo di Tunisi e proseguito nell’estate del 2016 con l’esposizione di oltre 20 manufatti («Leoni e tori dall’antica Persia ad Aquileia») provenienti del Museo Archeologico Nazionale di Teheran e da quello di Persepoli. L’obiettivo: far conoscere al grande pubblico quanto sta accadendo nei luoghi teatro di distruzioni per mano del fondamentalismo islamico attraverso opere provenienti da quelle aree.
Il prossimo appuntamento è la mostra «Volti di Palmira ad Aquileia», a cura di Marta Novello e Cristiano Tiussi, che rimarrà allestita dal 2 luglio al 3 ottobre negli spazi del Museo Archeologico Nazionale, frutto della collaborazione tra il museo, la Fondazione Aquileia e il Polo Museale del Friuli Venezia Giulia. Sedici in tutto i reperti originari di Palmira e principalmente concessi dal Terra Sancta Museum di Gerusalemme (tra cui: Rilievo funerario con ritratto di Šalamallat, seconda metà II-inizi III secolo d.C. e i lacerti di decorazioni musive raffiguranti le personificazione dell’Africa, Germania e Mauretania, seconda metà II secolo d.C.) affiancati ad altri oggi dispersi nelle collezioni occidentali (Musei Vaticani, Musei Capitolini, Museo delle Civiltà-Collezioni di Arte Orientale Giuseppe Tucci di Roma, Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco di Roma, Civico Museo Archeologico di Milano, collezione privata). Insieme ad essi anche un nucleo di otto stele funerarie (ascrivibili a un arco cronologico tra fine I secolo a.C. e la fine del III d.C.) e appartenenti allo stesso museo aquileiese.
Non vi saranno, invece, i due busti funerari oggetto di restauro da parte dell’Iscr ed esposti al Colosseo dal 7 ottobre all’11 dicembre 2016. Provenienti dal museo di Palmira e gravemente danneggiati dall’Isis hanno ora fatto ritorno nella città siriana.

Di contro l’esposizione aquileiese costituirà l’occasione per restaurare i reperti concessi in prestito dalla Custodia di Terra Santa con un intervento finanziato e coordinato dal Polo museale del Friuli Venezia Giulia. A corredo dell’appuntamento espositivo un calendario di eventi e una seconda esposizione: Sguardi su Palmira- fotografie di Elio Ciol eseguite il 29 marzo 1996: venti scatti inediti che, sempre sino al 3 ottobre, animeranno gli spazi della Domus e Palazzo episcopale in piazza Capitolo.

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Rilievo funerario con ritratto di Šalamallat Seconda metà II-inizi III secolo d.C. Calcare, 55 x 41 x 23 cm Terra Sancta Museum - sezione archeologica, Gerusalemme © Gianluca Baronchelli

Testa di sacerdote da sarcofago palmireno Seconda metà II-inizi III secolo d.C. Calcare, h. 30 cm Terra Sancta Museum - sezione archeologica, Gerusalemme © Gianluca Baronchelli

Lacerto con personificazione dell’Africa Seconda metà II secolo d.C. Calcare, marmo, 30 x 31 cm Terra Sancta Museum - sezione archeologica, Gerusalemme © Gianluca Baronchelli

Stele con coppia di coniugi Fine I secolo a.C. Calcare, 54 x 105 x 35 cm Museo Archeologico Nazionale di Aquileia © Gianluca Baronchelli

Ritratto femminile da rilievo funerario Seconda metà II-inizi III secolo d.C. Calcare, 30 x 26 x 18 cm Civico Museo Archeologico di Milano

Veronica Rodenigo, 29 giugno 2017 | © Riproduzione riservata

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