Alle fonti di Fontana

Il periodo della formazione in Argentina in mostra nella sua città natale

La famiglia di Lucio Fontana, Seregno, 1911.  © Fondazione Lucio Fontana, Milano
Jenny Dogliani |  | Rosario

«Il più italiano degli argentini e il più argentino degli italiani». Con queste parole Andrea Riccardi, presidente della Società Dante Alighieri, definisce Lucio Fontana (1899-1968) presentandone la retrospettiva «Los Orígenes», visitabile dal 21 luglio al 21 agosto nel Museo Municipal de Bellas Artes Juan B. Castagnino, nella città dove l’artista nacque da genitori italiani.

Ideata da Alessandro Masi, realizzata dalla Società Dante Alighieri e curata da Valentina Spata e Chiara Barbato, la mostra presenta oltre sessanta disegni datati da fine anni Trenta a fine anni Cinquanta e provenienti dal Centro Studi e Archivio della Comunicazione (Csac) dell’Università di Parma, al quale furono donati nel 1988 dalla moglie Teresita. Accanto a essi un corpus di sculture giovanili della collezione permanente del museo.

Il percorso ricostruisce il ventennio meno noto della produzione di Fontana, gli anni
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