«Sunday Fantasy» (2018) di Zoe Williams

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«Sunday Fantasy» (2018) di Zoe Williams

Al via la Milano Drawing Week

Nata in tempi di pandemia, la manifestazione annuale offre un interessante focus sul disegno, alla faccia degli stereotipi, che in Italia mancava

Dal 19 al 27 novembre Milano diventa capitale del disegno con Milano Drawing Week, seconda edizione della manifestazione curata e presentata da Collezione Ramo con l’Assessorato alla Cultura della città, che coinvolge 11 gallerie (Castiglioni, Ciaccia Levi, Clima Gallery, ZERO..., Gió Marconi, Gregor Staiger, kaufmann repetto, Loom Gallery, Martina Simeti, OPR Gallery, Renata Fabbri) e un’istituzione cittadina prestigiosa come il Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco in un itinerario urbano di mostre gratuite, poste tutte «sotto il segno del disegno», in cui le opere grafiche di artisti contemporanei italiani e stranieri (Stefano de Paolis, Zoe Williams, Vijay Masharani, Carlo e Fabio Ingrassia, Dasha Shishkin, Monster Chetwynd, Lily van der Stokker, Ignacio Uriarte, Alek O., Marta Roberti e Carlo Cossignani) entrano in dialogo con i «works on paper» (acquerelli, collage, gouache, pastelli) degli autori italiani del ‘900 collezionati dal fondatore di Collezione Ramo, Giuseppe Rabolini, scomparso nel 2018.
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A Irina Zucca Alessandrelli, curatrice di Collezione Ramo e di Milano Drawing Week (per la quale ha messo a disposizione opere di Fabio Mauri, Carol Rama, Lucio Fontana, Medardo Rosso, Mino Maccari, Massimo Campigli, Vincenzo Agnetti, Irma Blank, Giacomo Balla, Sandro Chia, Mario Radice e Adolfo Wildt) chiediamo di illustrarci caratteristiche e missione di questa manifestazione.

«Si tratta di un’iniziativa annuale avviata lo scorso anno con l’intento di creare un focus sul disegno, che in Italia mancava. Siamo partiti in sordina (c’erano ancora le restrizioni per la pandemia), eppure c’è stata una bellissima risposta da parte sia della stampa sia del pubblico, che è affluito numeroso. Tutti hanno apprezzato la formula, in cui artisti contemporanei che lavorano su carta si confrontano con un’opera “storica” della Collezione Ramo scelta da loro stessi. Con un’unica eccezione».

Quale?
«Al Castello Sforzesco, nella Saletta della Grafica del Gabinetto dei Disegni, il dialogo è fra i loro maestri antichi e un artista del ‘900 di Collezione Ramo. Quest’anno, con la responsabile Alessia Alberti, abbiamo deciso di esporre nella loro mostra di ritratti di Federico Barocci un nostro ritratto: astratto, però, opera di Mario Radice. La collaborazione con i Musei Civici e con il Comune di Milano è essenziale per entrare in dialogo con la città e per combattere lo stereotipo negativo che (solo in Italia, però) tuttora colpisce il disegno».
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Come avviene la selezione degli artisti contemporanei?
«Alcuni mesi prima, scelgo degli artisti italiani e stranieri che lavorano su carta e invio loro un link con cui possano esplorare la Collezione Ramo. Ognuno sceglie così un’opera che sente affine, e noi la prestiamo perché possa essere esposta accanto ai loro lavori in una personale organizzata dalla loro galleria di riferimento. Ho scoperto così artisti stranieri affascinati da nostri autori, come Zoe Williams, da sempre innamorata del lavoro di Carol Rama, che presenta un’intera produzione a lei dedicata, mentre Dasha Shishkin per la sua personale ha voluto un’opera di Mino Maccari: una scelta curiosa agli occhi di noi italiani, che tuttavia funziona benissimo con le sue carte. Ed è davvero interessante capire quali stimoli possano trasmettere i nostri artisti ad autori che vivono all’estero, estranei alle logiche del nostro mercato e dei nostri circuiti espositivi, e dunque più liberi nei loro giudizi».

Milano Drawing Week è quindi anche un canale per far conoscere all’estero i nostri artisti del ‘900.
«Certamente, perché tutti i partecipanti hanno studiato, approfondito, ci hanno chiesto informazioni bibliografiche. Del resto, che i lavori su carta italiani suscitino un grande interesse all’estero, è dimostrato anche dalla mostra sul disegno italiano del ‘900 da noi organizzata nel 2020-2021 al Menil Drawing Institute di Houston, che ha poi condotto nella nostra sede molti curatori internazionali. Se in Italia i lavori su carta godono di scarsa attenzione è anche perché le mostre sono molto rare. Eppure, quando si fanno, la risposta è ottima: nell’ultima edizione di Artissima, la sezione Disegni da me curata (l’unica nelle fiere italiane, cui il direttore Luigi Fassi ha offerto una collocazione privilegiata) ha avuto un grande successo».
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«Radical Writings, Dal libro del silenzio X» (1983) di Irma Blank

«Farbverlauf» (2022) di Ignacio Uriarte

«Senza titolo» di Sandro Chia

Ada Masoero, 17 novembre 2022 | © Riproduzione riservata

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Al via la Milano Drawing Week | Ada Masoero

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