A cinquant’anni dalla sua ideazione, «Il Tempio. La Nascita dell’Eidos», progetto congiunto di Vincenzo Agnetti e Paolo Scheggi che non vide mai la luce, è presentato in anteprima internazionale, dal 7 settembre al 22 febbraio, al Museo del Novecento, prima tappa di un percorso espositivo che toccherà altre sedi.
Frutto di un lungo lavoro dell’Associazione Archivio Paolo Scheggi, dell’Archivio Vincenzo Agnetti e di Bruno Corà e Ilaria Bignotti, la mostra va alla riscoperta di quel lontano, visionario progetto formato, spiega Ilaria Bignotti, «da disegni architettonici, schizzi e appunti relativi a un Tempio, contenitore di oggetti linguistici raffiguranti forme primarie del sociale, della soggettività e del potere, correlati alla ricerca artistica e teorica che i due artisti stavano allora conducendo».
Grazie alla collaborazione con l’Istituto Centrale per la Grafica di Roma, esce in contemporanea una cartella in tiratura limitata con le tavole più significative del progetto, mentre Forma pubblica una monografia in cui i numerosi contributi e la ricca selezione di materiali d’archivio approfondiscono il progetto e il contesto in cui fu formulato.
Dal 10 settembre al 13 febbraio si tiene poi la personale di Anna Valeria Borsari, «Da qualche punto incerto», curata da Giorgio Zanchetti e Iolanda Ratti con Giulia Kimberly Colombo, in cui si rilegge il ricco e articolato percorso dell’artista dagli anni Settanta ad oggi. Valeria Borsari (1943), docente di Filologia romanza e studiosa di diverse altre discipline, servendosi di fotografia, video, installazioni e azioni, della rete e d’interventi site specific in spazi pubblici, ha scandagliato, da punti di vista differenti, tematiche complesse come la relatività della percezione, i concetti di identità e collettività e l’arte come strumento di relazione.
Articoli precedenti
Il nuovo progetto culturale di Platea, associazione culturale nata nel 2020 dalla volontà di un gruppo lodigiano di appassionati di arte e architettura
Nacquero da Luca Giordano (con la mediazione dei veneziani) i singolari rapporti, poco noti ma fondamentali, tra la città orobica e il Viceregno di Napoli testimoniati dai capolavori del ’600 napoletano ora esposti
In Triennale Milano una grande mostra con oltre 400 lavori dell’architetto, designer, artista, critico e direttore di riviste, curata da Fulvio Irace
Presentata a Milano la nuova grande installazione site specific di Michelangelo Pistoletto che inaugurerà il 18 aprile a Venezia il nuovo spazio Sanlorenzo Arts