Image
Image

A Modena nella brughiera inglese

Stefano Luppi

Leggi i suoi articoli

Un nuovo allestimento firmato da Francesca Marzotto Caotorta per «Petra», salone collaterale di Modenantiquaria

Modenantiquaria, ai padiglioni di Modena Fiere dal 13 al 21 febbraio, è giunta quest’anno all’edizione numero 30. In particolare quest’anno va segnalato il profondo restyling di «Petra», salone collaterale dedicato alla decorazione, al design e alla ristrutturazione di parchi e giardini, nonché il consolidamento di «Excelsior», lo spazio dedicato alle gallerie che trattano l’arte del XIX secolo.

Modenantiquaria, organizzata da ModenaFiere e patrocinata dall’Aai (l’Associazione Antiquari d’Italia) e dalla Fima (la Federazione Italiana Mercanti d’Arte), mette in mostra dipinti, sculture, gioielli, stampe e disegni dal Medioevo al XVIII secolo presentati da circa 150 gallerie dall’estero (900 Art Gallery di Londra) e soprattutto dall’Italia: Moretti di Firenze-Londra, Cantore di Modena, Altomani & Sons di Milano-Pesaro, Bottegantica di Milano-Bologna, Cannucciari di Orvieto, Cantore di Modena, Carlo Orsi di Milano, Cecchetto Prior di Asolo-Castelfranco Veneto, Art Collector di Pisa e tanti altri.

Quest’anno i riflettori dell’ente fiera amministrato da Paolo Fantuzzi sono rivolti in particolare a «Petra», allestita in 6mila metri quadrati con la consulenza di una firma del gardening design come Francesca Marzotto Caotorta, in collaborazione con l’architetto Ruggero Moncada di Paternò, che ha ricreato negli spazi il sapore delle brughiere inglesi, con l’ondeggiare di innumerevoli festuche tra le quali si inalberano grandi cavalli, esempi bellissimi e imponenti di arte topiaria.

La suggestiva scenografia ospita centinaia di oggetti: cabine telefoniche londinesi anni ’30 riadattate a docce da giardino, storici trattori a vapore d’inizio Novecento, serre e giardini d’inverno ricreati utilizzando pezzi di archeologia industriale, un vero tram d’epoca liberty delle Tranvie Milanesi trasformato in «abitazione da giardino», fino alla statua di un maiale creato per la Regia Marina dalla Società Veneziana Automobili Navali legata alla memoria delle imprese militari di Gabriele D’Annunzio nella Grande Guerra.

Presenti anche proposte più canoniche come preziose vere da pozzo veneziane, vari esempi di statuaria da giardino, camini, tavoli e arredi marmorei, un’ampia sequenza di cancellate storiche, fontane, panchine inglesi e francesi, obelischi, sfere e altri arredi in pietra di provenienza soprattutto estera.

Stefano Luppi, 12 febbraio 2016 | © Riproduzione riservata

Articoli precedenti

La neodirettrice delle Gallerie Estensi parla del suo progetto di rinnovamento dei musei e reagisce a chi le rimprovera la mancanza di esperienza museale

Attraverso 181 bozzetti su carta il MAMbo omaggia la ricerca di Francesca Alinovi con una mostra sui writer italiani degli ultimi quattro decenni 

Rinnovato il percorso espositivo, ora in nove sezioni. Un’intera sala per Guercino

Nel grande lavoro di sintesi che ha richiesto la mostra allestita al Meis di Ferrara il ’900 è raccontato dalla storia, dall’arte e dalla vita quotidiana della popolazione ebraica della penisola

A Modena nella brughiera inglese | Stefano Luppi

A Modena nella brughiera inglese | Stefano Luppi