In vista della riapertura del Museo delle Navi di Fiumicino, chiuso da tanti anni per importanti lavori di ristrutturazione, sono stati digitalizzati e restituiti in 3D tre dei suoi antichi e fragili tesori: tre imbarcazioni romane di tipo diverso, una piccola barca a remi da pesca, un piccolo veliero e una barca per la navigazione fluvio-marittima, che erano in uso tra il II e l’inizio del V secolo.
Ben sette relitti furono portati alla luce durante i lavori di costruzione del principale aeroporto romano, tra il 1958 e il 1965, conservati e arrivati sino a noi ricoperti dai sedimenti marini laddove, nei tempi antichi, c’era il porto fatto costruire dall’imperatore Claudio nel I secolo.
Il lavoro di ricostituzione scientifica delle barche, sulla base di rappresentazioni iconografiche e dati archeologici comparativi, è stato coordinato da Giulia Boetto, ricercatrice del Cnrs (il Cnr francese) al Centre Camille Jullian, Centro di studi di storia e archeologia del Mediterraneo dell’Università di Aix-Marsiglia. I modelli 3D, realizzati dalla startup francese Ipso Facto con sede a Marsiglia, faranno parte del percorso di visita del nuovo museo, la cui apertura è attesa per la fine di quest'anno.