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Wolfgang Tillmans al Carré d’Art
- Luana De Micco
- 03 maggio 2018
- 00’minuti di lettura


«Nee IYaow eow eow II», di Wolfgang Tillmans, 2017. Courtesy Galerie Chantal Crousel, Paris; Galerie Buchholz, Berlin/Cologne. © Wolfgang Tillmans.
La messa a fuoco fatuo
Wolfgang Tillmans al Carré d’Art
- Luana De Micco
- 03 maggio 2018
- 00’minuti di lettura
Luana De Micco
Leggi i suoi articoliIl Carré d’Art-Musée d’art contemporain di Nîmes propone, dal 4 maggio al 16 settembre, «Wolfgang Tillmans. Che cosa è diverso?». L’artista tedesco (Remscheid, 1968), che dopo aver vissuto a lungo nel Regno Unito si è ora stabilito a Berlino, si può difficilmente etichettare in una categoria. Dagli anni Novanta i suoi lavori si apparentano a diversi generi tradizionali, quali ritratti, nature morte, paesaggi, ma sfociano anche nell’astrazione.
Le sue immagini rivelano momenti di poesia e pura bellezza, ma assumono anche una dimensione politica e sociale. Tillmans posa uno sguardo militante sulla realtà. Di recente è stato uno degli artisti più impegnati nella campagna anti Brexit e contro l’astensionismo e l’ascesa del partito euroscettico Afd alle ultime elezioni tedesche. Il suo lavoro esprime uno spirito senza frontiere, segnato dalla caduta del muro di Berlino.
Tillmans è stato anche il primo artista non britannico ad aver ricevuto il Turner Prize nel 2000. La mostra di Nîmes, curata da Jean-Marc Prévost, il direttore del Carré d’Art, allestisce fotografie, collage, installazioni e rivela come l’artista entri in relazione in modi diversi con il mondo visivo e fisico e con l’altro. Vivere l’esperienza di una delle sue mostre, sottolinea il curatore, è fare un’esperienza fisica dello spazio in cui il corpo dello spettatore è continuamente sollecitato».
La mostra è affiancata dalla pubblicazione di un numero della storica rivista tedesca «Jahresring», redatto da Tillmans, sul tema del Backfire Effect (il «ritorno di fiamma»), inteso come «atteggiamento mentale per cui si è convinti dell’autenticità di un’affermazione pur se questa è totalmente falsa». Una riflessione sul tema attualissimo delle fake news.

«Nee IYaow eow eow II», di Wolfgang Tillmans, 2017. Courtesy Galerie Chantal Crousel, Paris; Galerie Buchholz, Berlin/Cologne. © Wolfgang Tillmans.