Dal 2 febbraio al 14 luglio il Victoria & Albert Museum celebra «Christian Dior: Designer of Dreams», versione «localizzata» della mostra realizzata dal Musée des Arts Décoratifs a Parigi nel 2017. Oltre 500 pezzi dagli Archives Maison Dior (più di 200 capi di haute couture, accessori, bozzetti autografi, fotografie ecc.) sono ripresentati in una speciale visione inglese dato l’amore per la Gran Bretagna nutrito da Dior, che usava ripetere «Non c’è altro paese al mondo, oltre al mio, il cui stile di vita mi piaccia così tanto. Io amo le tradizioni inglesi, la cortesia inglese, l’architettura inglese. Adoro perfino la cucina inglese».
Dal 1947 ad oggi, la mostra ripercorre la storia e l’impatto socioculturale di uno dei più influenti sarti del XX secolo. La sua prima sfilata di moda nel Regno Unito si tenne al Savoy Hotel di Londra e poco dopo, nel 1952, fondava Christian Dior London.
Sono messi in particolare evidenza il fascino esercitato sullo stilista dalla cultura britannica (la grandezza delle Stately Homes inglesi e dei loro storici giardini, i transatlantici come la «Queen Mary», i completi da uomo dei sarti di Savile Row), le collaborazioni con i produttori britannici e i legami con le clienti dell’alta società anglosassone: dalla famiglia reale alla scrittrice Nancy Mitford e le sue celebri sorelle alla grande étoile della danza Margot Fonteyn (in esclusiva per la mostra al V&A è esposto l’abito indossato dalla principessa Margaret per il suo ventunesimo compleanno, prestito del Museum of London).
La mostra riporta inoltre in vita le sfilate nelle lussuose dimore aristocratiche inglesi (a cominciare da quella del 1954 nel Blenheim Palace, residenza del duca di Devonshire), diversi abiti delle quali sono ora nella collezione del V&A, fra cui il tailleur «Bar», emblema del New Look di Dior, donato dalla Maison Dior al V&A grazie a Cecil Beaton, amico personale dello stilista.