Il lavoro di VALIE EXPORT (scritto proprio così, tutto in maiuscole), comprende installazioni video, performance, cinema espanso, animazioni al computer, fotografia, sculture e pubblicazioni sull’arte contemporanea. Nella personale «VALIE EXPORT. Frammenti di un contatto» alla Staatliche Kunsthalle di Baden-Baden dal 31 ottobre al 31 dicembre l’artista austriaca (Linz, 1940) si concentra con installazioni e altri gruppi di opere miste sul tema del tocco, suo prediletto, non solo in quanto tatto, ma anche e soprattutto contatto, esperienza fisica e sensibile/sentimentale al contempo, ricca di spunti da sviluppare coi diversi linguaggi artistici. Il punto di contatto è definizione del confine di separazione e anche limen tra diverse realtà che siano quelle del corpo in uno spazio o di due o più corpi l’uno rispetto all’altro/agli altri.
L’argomento è di cocente attualità, trovandoci noi tutti costretti all’allontanamento sociale imposto dalla pandemia di Covid-19: non siamo più noi a decidere da chi o da cosa separarci/con chi o cosa unirci, sono il Coronavirus e il nostro senso di responsabilità a imporci nuove norme comportamentali, nuove premure e limiti prima impensabili. Potremo tornare a vivere il contatto e/o il nostro senso del tatto come una volta? Oppure, come indica il titolo della mostra, saremo costretti a viverli incompiutamente, in modo frammentato?
Da molti anni l’arte di VALIE EXPORT ragiona sul tema del limite, sulla sua definizione e sul suo possibile attraversamento (forse proibito) in quanto confine: in questa personale allestita a Baden-Baden si possono apprezzare le precise osservazioni e le analisi fatte dall’artista austriaca di costrutti e costrizioni sociali e mediatici, comprendere le forme e i media prescelti per esprimerle artisticamente. Come ad esempio il cinema, in particolar modo il cosiddetto «cinema espanso» della EXPORT a cui è dedicata un’intera sezione speciale della mostra.