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Caravaggio inglese
- Redazione GdA
- 10 ottobre 2016
- 00’minuti di lettura


Caravaggio inglese
Caravaggio inglese
- Redazione GdA
- 10 ottobre 2016
- 00’minuti di lettura

Redazione GdA
Leggi i suoi articoliCaravaggio e la sua cerchia non smettono di destare interesse: oltre all’imperdibile retrospettiva di Valentin de Boulougne al Met di New York (cfr. questo numero di «Vernissage», pp. 16-17), dal 12 ottobre al 15 gennaio 2017 la National Gallery di Londra propone la mostra «Oltre Caravaggio», la prima che esplora in Gran Bretagna l’opera di Caravaggio (1571-1610) e la sua influenza sull’arte dei suoi contemporanei e seguaci.
La rassegna, curata da Letizia Treves e che nel 2017 approderà alla National Gallery of Ireland di Dublino (11 febbraio-14 maggio 2017) e alla Royal Scottish Academy di Edimburgo (17 giugno-24 settembre 2017), riunisce 49 dipinti in gran parte provenienti da musei, case signorili, castelli, chiese e collezioni private di Gran Bretagna e Irlanda. Il percorso inizia esplorando i primi anni di Caravaggio a Roma, dove dipinse opere rappresentanti giovani, musicisti, bari e cartomanti: «Il fanciullo morso da un ramarro» (1594-95) della National Gallery è esposto insieme a opere tra cui «Un musico» (1615 ca, Apsley House) di Cecco del Caravaggio, «La zingara indovina» (1615-20 ca, Detroit Institute of Arts) di Bartolomeo Manfredi e «Il baro dell’asso di fiori» (1630-34) di Georges de la Tour dal Kimbell Art Museum di Dallas.
Seguono opere di Giovanni Serodine («Gesù e il tributo della moneta» dalla Scottish National Gallery) e di Antiveduto Gramatica («Cristo fra i dottori», 1613 ca, dall’Archdiocese of St Andrews and Edinburgh), accostate a due Caravaggio provenienti anch’essi dalla collezione Mattei («Cena in Emmaus», 1601, della National Gallery e il dipinto recentemente riscoperto «La cattura di Cristo», 1602, in prestito a tempo indeterminato alla National Gallery of Ireland dalla Comunità gesuita, Leeson St, Dublino).
Non mancano dipinti di Giovanni Baglione («L’estasi di san Francesco», 1601, The Art Institute of Chicago), Orazio e Artemisia Gentileschi, Jusepe de Ribera, Mattia Preti («Gioco della dama», 1635 ca, Ashmolean Museum, Oxford), Gerrit van Honthorst e Nicolas Régnier. La mostra segue a ruota il nuovo libro di Michael Fried, After Caravaggio, pubblicato a luglio dalla Yale University Press.