Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Mariella Rossi
Leggi i suoi articoliUn’apposita programmazione espositiva celebra i 120 anni dalla nascita di Ado Furlan (1905-71), l’artista a cui è dedicata la fondazione omonima. Tre le mostre, due realizzate a Pordenone, sua città natale, e una a Spilimbergo, dove ha trascorso gli ultimi anni di vita. È stata inaugurata a maggio «Ado Furlan e gli amici del Nord-Est», visitabile fino al 12 luglio a Casa Furlan, con dipinti, disegni e stampe di alcuni amici artisti friulani e veneti della prima metà del Novecento con cui lo scultore pordenonese fu in particolare sintonia, come Eugenio Polesello, Giovanni Giuliani, Anzil, Italo Michieli e Antonio Carestiato. La seconda mostra «Ado Furlan a Spilimbergo. Le sculture ultime» sarà esposta in autunno a Palazzo Tadea a Spilimbergo e presenterà per la prima volta in Friuli una quindicina di nudi femminili incompiuti, fusi in bronzo dopo la morte dell’artista per iniziativa dei familiari.
Faranno da corollario all’esposizione una decina di pannelli ricavati dalle fotografie dello studio dell’artista scattate da Italo Zannier pochi mesi dopo la scomparsa. In concomitanza, al piano inferiore di Palazzo Tadea sarà visitabile l’esposizione permanente «Percorsi nella scultura italiana», che aprirà i battenti ad agosto e resterà aperta per tutto il periodo della temporanea dedicata ad Ado Furlan. Di nuovo a Pordenone a Casa Furlan per «Ado Furlan a Pordenone. Una famiglia, una casa e una strada», da ottobre a novembre. La terza mostra è incentrata sulla vecchia casa di via Mazzini a Pordenone, che costituì per più di mezzo secolo la dimora dello scultore e della sua famiglia. Divenuta ricettacolo di letterati e artisti, nonché sede della prima galleria d’arte pordenonese Il Camino, fu demolita nel 1967 per lasciar posto alla Palazzina Stendhal, tuttora esistente, realizzata su progetto del secondogenito Giannino Furlan, architetto. Le celebrazioni si chiuderanno con un concerto del pianista Alessandro del Gobbo in omaggio agli interessi musicali di Ado Furlan e saranno accompagnate da una pubblicazione a cura di Caterina Furlan, il catalogo della mostra con le ultime sculture.
Sul versante editoriale è inoltre prevista la pubblicazione del tredicesimo quaderno della Fondazione, Italo Furlan e Rosazzo, a cura di Caterina Furlan, presentato a settembre nelle giornate di pordenonelegge.it. La Fondazione Ado Furlan porta inoltre avanti i rapporti con l’Università di Udine attraverso il sostegno al contratto d’insegnamento di Storia della miniatura in memoria di Italo Furlan e organizza, nell’ambito del dottorato di ricerca in Storia dell’arte, cinema, media audiovisivi, una serie di conferenze sul tema «Vicende di falsi, falsari et similia», con interventi di Marco Benoit Carbone, Francesco Caglioti, Caterina Furlan e Luca Pietro Nicoletti.

Ado Furlan nel suo studio in Castello, 1971, Archivio Furlan