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Il 2026 di Fondazione Prada si apre con una personale dedicata all’artista originaria di Beirut, le cui installazioni dialogheranno direttamente con l’architettura della Cisterna
- Alessia De Michelis
- 17 dicembre 2025
- 00’minuti di lettura
Mona Hatoum, «all of a quiver», 2022, immagine della mostra presso Kesselhaus, Kindl-Centre for Contemporary Art
Photo: Jens Ziehe © Mona Hatoum
Mona Hatoum invita a riflettere sulla precarietà dell’esistenza e sulle tensioni del presente
Il 2026 di Fondazione Prada si apre con una personale dedicata all’artista originaria di Beirut, le cui installazioni dialogheranno direttamente con l’architettura della Cisterna
- Alessia De Michelis
- 17 dicembre 2025
- 00’minuti di lettura
Alessia De Michelis
Leggi i suoi articoliInstabilità, pericolo e fragilità sono i vettori concettuali attorno a cui si articola «Over, under and in between», il nuovo progetto espositivo di Mona Hatoum (Beirut, 1952), che invita a riflettere sulla precarietà dell’esistenza e sulle tensioni del presente. Al centro della mostra, tre installazioni autonome ma interconnesse esplorano altrettanti elementi chiave del vocabolario visivo dell’artista: la ragnatela, la mappa e la griglia. Motivi ricorrenti nella sua ricerca, qui declinati con diversi gradi di intensità e sensibilità, capaci di evocare stati di allerta e vulnerabilità.
Il dialogo con lo spazio è essenziale: concepita come mostra site specific, l’esposizione reagisce in modo diretto all’architettura della Cisterna di Fondazione Prada, coinvolgendo il corpo del visitatore in un’esperienza fisica e percettiva che amplifica il senso di instabilità. Il progetto si sviluppa in tre parti, ciascuna pensata per attivare una relazione dinamica tra opera, ambiente e pubblico.
Nata in una famiglia palestinese, Hatoum arriva a Londra negli anni Settanta, dove prosegue gli studi presso la Byam Shaw School of Art e la Slade School of Art e si approccia al mondo della performance e del video. Verso la fine degli anni Ottanta inizia a creare opere scultoree e installazioni. Nel 1995 figura tra gli artisti nominati per il Turner Prize per la personale parigina al Centre Pompidou e alla White Cube di Londra, ma è nel 2008 che riceve il premio Rolf Schock Prizes.
«Over, under and in between» inaugura il programma espositivo della sede milanese e sarà visitabile dal 29 gennaio al 9 novembre 2026, confermando il ruolo dell’istituzione come piattaforma privilegiata per la produzione di nuovi lavori di artisti internazionali.
Mona Hatoum, «Web», 2025, immagine della mostra presso Elleboogkerk, Amersfoort, The Netherlands, 2025. Photo: Robin Meyer © Mona Hatoum. Courtesy the artist and Kunsthal KAdE
Mona Hatoum, «Web», 2025, immagine della mostra presso Elleboogkerk, Amersfoort, The Netherlands, 2025. Photo: Robin Meyer © Mona Hatoum. Courtesy the artist and Kunsthal KAdE