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L'arte dei popoli indigeni d'Australia ai Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique
- Luana De Micco
- 12 luglio 2021
- 00’minuti di lettura


Jonathan Brown Kumintjarra, «Maralinga», 1992, collezione Philippson (particolare). © Cortesia dell'artista. Foto: Vincent Everarts
L’importanza di essere aboriginali
L'arte dei popoli indigeni d'Australia ai Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique
- Luana De Micco
- 12 luglio 2021
- 00’minuti di lettura
Luana De Micco
Leggi i suoi articoliArte aborigena, Pierre Alechinsky e Thomas Houseago: questo il programma di mostre dei Musées royaux des Beaux-Arts de Belgique (Mrbab) fino al primo agosto. L’arte contemporanea aborigena è al centro di «Aboriginalité», con più di 120 dipinti, molti dei quali dalla collezione della filantropa belga Marie Philippson.
Per una volta l’arte dei popoli indigeni d’Australia, in linea con le preoccupazioni climatiche attuali, non è mostrata in un museo di etnologia e civiltà, ma prende posto in un museo d’arte come i Mrbab, che hanno anche acquisito per le loro collezioni di arte moderna tre tele monumentali di Debbie Brown Napaltjarri, Mary Brown Napangardi e Tjawina Porter Nampitjinpa, ora in mostra.
«Le pitture aborigene oltre alla bellezza del disegno estetico, veicolano una visione del mondo, ha osservato Michel Draguet, direttore dei Mrbab, e sollevano problematiche proprie alle nostre società tecnologiche sempre più consapevoli dei rischi che corre il pianeta». Il museo propone poi «Carta canta», ampia monografica di Pierre Alechinsky, 93 anni, in occasione di una recente donazione.
Sono allestite più di 200 opere, disegni, acquerelli, dipinti, realizzate tra il 1948 e il 2020 dal pioniere del movimento CoBrA. Chiude il terzetto di mostre «Vision Paintings», con lavori inediti di Thomas Houseago. Per la prima volta l’artista britannico (Leeds, 1972) ha dipinto paesaggi visionari di grande formato, realizzati en plein air a Malibù (California), che «esprimono il potere trascendentale e riparatore della natura». Sono esposti anche disegni su carta di riso giapponese e quaderni di schizzi.

Jonathan Brown Kumintjarra, «Maralinga», 1992, collezione Philippson (particolare). © Cortesia dell'artista. Foto: Vincent Everarts