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- Luana De Micco
- 10 settembre 2017
- 00’minuti di lettura


L’arte morbida del pastello
- Luana De Micco
- 10 settembre 2017
- 00’minuti di lettura
Luana De Micco
Leggi i suoi articoliIl Petit Palais presenta una selezione di 130 opere a pastello provenienti dalle sue collezioni esposte molto di rado e mai prestate perché troppo fragili. Per la prima volta sono allestite tutte insieme, in condizioni di luce particolari, per un periodo di sei mesi (dal 15 settembre all’8 aprile) nella mostra «L’arte del pastello da Degas a Redon».
La rassegna consente di approfondire un’arte diventata nobile nel Settecento con la ritrattista veneziana Rosalba Carriera (1674-1757), corteggiata da regnanti e aristocratici europei per i suoi morbidi e luminosi ritratti a pastello. Ma né David né Ingres adottarono la tecnica. Più tardi il pastello conquistò pittori romantici come Léon Riesener (1808-78) e i realisti, ma tornò davvero in auge solo negli ultimi anni dell’Ottocento e nel primo Novecento.
Suddivisa in cinque sezioni tematiche, la mostra si apre con un ritratto della principessa russa Radziwill di Élisabeth Vigée-Le Brun, un pastello e sanguigna del 1800-01, ma si concentra soprattutto su un periodo più tardo, che va dal 1860 al 1920. La bella selezione di opere impressioniste di Berthe Morisot, Renoir, Gauguin, Mary Cassat e Degas «offre una sintesi coerente del pastello impressionista. Con la sola eccezione di Monet e Manet, sottolinea la curatrice della mostra Gaëlle Rio, i principali esponenti del movimento sono presenti. Questo insieme di opere, dagli schizzi improvvisati ai disegni finiti, contribuisce a mettere in luce una produzione grafica che i critici hanno a lungo trascurato a favore della pittura».
Sono allestite anche opere «mondane» di artisti come James Tissot e Victor Prouvé e una selezione importante di pastelli simbolisti con Lucien Lévy-Dhurmer, Charles-Lucien Léandre, Alphonse Osbert, Émile-René Ménard e Odilon Redon.