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Cultura e memoria in un film di Rosa Barba
- Luana De Micco
- 07 dicembre 2016
- 00’minuti di lettura


La verità è nella fiction
Cultura e memoria in un film di Rosa Barba
- Luana De Micco
- 07 dicembre 2016
- 00’minuti di lettura
Luana De Micco
Leggi i suoi articoliI luoghi dove la storia e il patrimonio culturale si conservano per poter essere trasmessi alle generazioni future è il tema del film inedito che Rosa Barba presenta fino al 23 marzo al Capc-Musée d’art contemporain de Bordeaux, nella mostra «De la source au poème».
L’artista nata ad Agrigento nel 1972, utilizza il suo medium di predilezione, il video, tra fiction e documentario. Il film in 35 mm è stato girato negli Stati Uniti, tra la Library of Congress di Washington e il National Audio-Visual Conservation Center di Culpeper, in Virginia. Si interessa a ciò che si può definire «patrimonio culturale» per la civiltà occidentale del XX secolo: «Con questo film, ha spiegato l’artista, cerco di valutare da vicino le geografie che creiamo intorno a noi. Vorrei aprire un dialogo sul senso e sul contenuto dell’azione collettiva per la conservazione dei valori culturali».
Rosa Barba, che vive e lavora a Berlino, negli ultimi anni ha esposto in molte monografiche, come quella del 2010 alla Tate di Londra, del 2012 al Jeu de Paume di Parigi e del 2011 al Mart-Museo d’arte Moderna e Contemporanea di Rovereto. Ha alle spalle tre edizioni della Biennale di Venezia e il mese scorso ha vinto la 46sima edizione del Piac, il Prix International d’art contemporain 2016, assegnato dalla Fondation Prince Pierre di Montecarlo.
L’artista siciliana ha abituato il pubblico alle sue immagini di scheletri di industrie e hangar futuristici. Per il Capc, oltre alla proiezione in anteprima mondiale del film «From source to Poem» (coprodotto dalla fondazione Pirelli HangarBicocca di Milano), con le sue bobine impilate su scaffali di cui non si vede la fine, Rosa Barba propone anche una nuova installazione luminosa della serie «White Museum», iniziata nel 2010.