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Particolare della pala raffigurante la «Lapidazione di santo Stefano», di Giulio Romano

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Particolare della pala raffigurante la «Lapidazione di santo Stefano», di Giulio Romano

La «Lapidazione di Santo Stefano» di Giulio Romano con il suo disegno preparatorio

All’Accademia Ligustica di Genova la grande pala d’altare, riprodotta in scala 1:1 da Factum Arte (con l’originale visibile a poca distanza) a confronto con il monumentale cartone vaticano

Gaspare Melchiorri

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Con la mostra dal titolo «Giulio Romano, allievo di Raffaello a Genova» (20 settembre-17 gennaio 2026) l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova intende inaugurare una nuova stagione delle proprie attività, con l’intenzione di promuovere a Genova iniziative didattico-scientifiche di elevata qualità nell’ambito della valorizzazione, della conservazione e dello studio del patrimonio storico-artistico genovese e ligure.

L’attenzione si concentra su un capolavoro di pittura rinascimentale romana, conservato nel capoluogo ligure: la monumentale pala d’altare raffigurante la «Lapidazione di Santo Stefano» (un olio su tavola di 288x403 cm realizzato intorno al 1521), realizzata da Giulio Romano (1492 o 1499-1546), il più brillante tra gli allievi di Raffaello, che ancora oggi si conserva nell’abbazia romanica dedicata al santo, a poca distanza dal Palazzo dell’Accademia, luogo che ospiterà la mostra.

Il progetto consiste nell’offrire, per la prima volta dopo oltre 500 anni, l’esposizione simultanea, in città, del dipinto genovese dell’artista e del suo cartone preparatorio di proprietà vaticana, capolavoro di rara bellezza, eseguito forse già a partire dal 1519, quando Raffaello, ancora in vita, poté probabilmente supervisionare il progetto e forse anche intervenire personalmente nella realizzazione di alcune parti di esso.

Alla stregua del cartone preparatorio per l’affresco raffigurante la «Scuola d’Atene» di Raffaello, conservato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, il cartone realizzato da Giulio Romano per la pala d’altare genovese costituisce un raro documento, d’elevata qualità esecutiva e di grande interesse storico artistico. Conservato gelosamente nei depositi della Pinacoteca Vaticana, viene concesso assai raramente in prestito per essere esposto al pubblico, per la sua fragilità e le sue dimensioni.

Realizzato in scala 1:1, esso ha pressoché le medesime dimensioni della maestosa tavola genovese (285x418 cm) ed è realizzato a matita e carboncino su tanti frammenti di carta uniti per sovrapposizione, incollati su tela.

In mostra, a scopo di raffronto, verrà esposta una replica fedele della pala in scala 1:1, realizzata con tecnologie ad alta qualità dalla società madrilena Factum Arte, dotata di un team di artisti, tecnici e conservatori specializzati nella mediazione digitale.

Altri disegni preparatori per alcuni particolari della pala provengono dalle Collezioni Reali d’Inghilterra (un disegno di Giulio Romano che riproduce uno dei carnefici del martire), mentre tre altri fogli sono stati concessi in prestito dal Louvre.

La pala di Giulio Romano raffigurante la «Lapidazione di santo Stefano» nella sua interezza

Gaspare Melchiorri, 19 settembre 2025 | © Riproduzione riservata

La «Lapidazione di Santo Stefano» di Giulio Romano con il suo disegno preparatorio | Gaspare Melchiorri

La «Lapidazione di Santo Stefano» di Giulio Romano con il suo disegno preparatorio | Gaspare Melchiorri