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Anne Imhof, «Natures Mortes», 2021. Foto Nadine Fraczkowski. © Cortesia dell’artista

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Anne Imhof, «Natures Mortes», 2021. Foto Nadine Fraczkowski. © Cortesia dell’artista

Inferno di cristallo riciclato

Anne Imhof reinterpreta e mette a nudo l’architettura del Palais de Tokyo

Luana De Micco

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Il Palais de Tokyo apre le porte a Anne Imhof, l’artista tedesca (nata nel 1978) incoronata a Venezia nel 2017 con il Leone d’Oro per «Faust», una performance sfrenata e ansiogena di più di quattro ore che si interrogava sul nostro tempo. Il museo parigino che ha già dato «carta bianca» a Ugo Rondinone nel 2007, Tino Sehgal nel 2016 e Tomás Saraceno nel 2018, ospita ora, in tutti i suoi spazi, «Nature morte» una nuova «opera totale e polifonica» della Imhof, la cui mostra, fino all’11 luglio, è stata ritardata dal lungo lockdown che ha obbligato i musei francesi a una chiusura di oltre sei mesi consecutivi.

Per il Palais de Tokyo questo è il «più ampio progetto realizzato dall’artista», in cui risalta il carattere proteiforme della sua creazione artistica, anche quello meno noto, che comprende la pittura, il disegno e la scultura. Anne Imhof reinterpreta e mette a nudo l’architettura del Palais de Tokyo, svuotato da tutte le sue strutture effimere per ridurlo all’essenziale. Al suo interno ha creato un vasto paesaggio di vetro riciclato.

Il visitatore si muove in un labirinto di vetro che moltiplica le prospettive, genera riflessi ed effetti di eco, suggerisce punti di vista diversi. L’artista evoca Una stagione all’inferno di Rimbaud, disseminando negli ambienti candele consumate, fiori appassiti, liquidi che evaporano da lattine. Nel percorso sono presentate alcune delle sue opere maggiori: «Rage», performance del 2013 creata alla Cité internationale des Arts di Parigi, «Angst», opera in tre atti del 2016, lo stesso «Faust» e «Sex», film presentato nel 2019 alla Tate Modern di Londra e ora per la prima volta in Francia. Il tutto in un dialogo inedito con l’opera di artisti da cui attinge ispirazione, come David Hammons, Eliza Douglas, Wolfgang Tillmans, ma anche Piranesi, Géricault e Delacroix.

Anne Imhof, «Natures Mortes», 2021. Foto Nadine Fraczkowski. © Cortesia dell’artista

Luana De Micco, 11 giugno 2021 | © Riproduzione riservata

Inferno di cristallo riciclato | Luana De Micco

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