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«Eridano, il Po - Diorama Primavera»

Foto: Francesca Marengo

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«Eridano, il Po - Diorama Primavera»

Foto: Francesca Marengo

Il viaggio di Luca Boffi lungo il Po

Nel Teatro Sociale Danilo Donati di Luzzara il progetto del vincitore del Pac-Piano arte contemporanea 2024

Stefano Luppi

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Luzzara, paese di neppure 10mila abitanti al confine settentrionale della provincia di Reggio Emilia laddove si insinua nell’Oltrepo mantovano, è da sempre legato, oltre che al «carattere» del maggiore fiume italiano, alla cultura italiana più significativa. È, infatti, originario del luogo l’intellettuale Cesare Zavattini (1902-89), mentre Luigi Ghirri (1943-92), Gianni Celati (1937-2022), Ermanno Cavazzoni (Reggio Emilia, 1947), Antonio Ligabue (1899-1965) e soprattutto l’americano Paul Strand (Nathaniel Paul Stransky, 1890-1976) con il suo «Un paese» (1955, con testi di Zavattini), hanno inciso sulla caratterizzazione fisica, paesaggistica, narrativa e culturale di queste terre padane. Ora, proseguendo su tale scia con il vincitore del Pac-Piano arte contemporanea 2024 della Direzione Generale della creatività contemporanea del MiC, arriva «Eridano, il Po» di Luca Boffi, in arte Alberonero (Milano, 1991): il progetto, realizzato con Piergiorgio Caserini e Camilla Romeo, ha preso il via un anno fa e si conclude il 6 settembre con una performance al Teatro Sociale «Danilo Donati» di Luzzara e una mostra che in quel luogo proseguirà fino al 4 ottobre.

Luca Boffi, qual è la genesi del progetto?
Io sono lombardo e l’intento, dopo avere lavorato nel precedente progetto su un campo di pioppi vicino al fiume Secchia, era di lavorare sempre sul paesaggio, ma questa volta del grande fiume, Eridano per gli antichi greci e romani. La scelta è caduta su Luzzara, grazie alla collaborazione con la Fondazione Un Paese, che lì ha sede. Siamo sempre nell’ambito delle azioni collettive, legate a ecologia, ambiente, cambiamenti del paesaggio antropico, con numerose collaborazioni locali, visto che «Eridano, il Po» è il risultato di una lunga esplorazione a tappe all’interno del paesaggio fluviale e planiziale della Pianura Padana e delle sponde del Po.

In concreto, che cosa avete fatto?
Finora, dal settembre 2024, abbiamo compiuto un viaggio in quattro tappe denominate «Diorami» attraverso le quali il pubblico partecipante ha fatto esperienza diretta delle piene e delle esondazioni, dei cantieri ambientali di rinaturazione, delle golene del fiume e delle specie animali presenti. «Diorama Autunno» è stata una camminata esplorativa nel paesaggio della confluenza tra Ticino e Po, in collaborazione con il progetto Horti dell’Almo Collegio Borromeo, coinvolgendo 40 persone in un lavoro di annotazione e descrizione del paesaggio, mentre «Diorama Inverno», sulle sponde del Canale Mortizza nel Basso Lodigiano con la partecipazione dell’ornitologo Simone Ravara, ha visto i partecipanti imparare a versificare i richiami degli uccelli poi trasposti in un’operetta del musicista Francesco Fusaro. Per «Diorama Primavera», svolta nella riserva naturale orientata della Parma Morta, 15 persone hanno partecipato a un workshop sugli elementi del paesaggio e infine «Diorama Estate», in collaborazione con l’impresa NaviAndes, ha visto 80 persone in navigazione dai laghi del Mincio al Po, con il coinvolgimento di poeti e musicisti dialettali impegnati nelle narrazioni mitiche dei luoghi.

La mostra finale com’è composta?
I diorami hanno dato vita a un’opera definita «in movimento» composta da sette elementi che abbiamo chiamato «protocolli di riattivazione» delle quattro performance eseguite: l’esposizione che racconta il nostro progetto culturale, artistico, umanistico che ovviamente non ha carattere scientifico, raccoglie i materiali prodotti durante i diorami: ossia una cartografia del territorio, molte immagini naturalmente, una partitura trasposta poi in dati numerici dei canti degli animali, un audioracconto realizzato durante la navigazione, oggetti realizzati con il fango e un libro di 150 pagine che riassume tutto il progetto. La rassegna, dunque, vuole essere il riassunto visivo di quanto realizzato durante l’anno, a cui si aggiunge la performance teatrale del 6 settembre.

Un ritratto di Luca Boffi. Foto: Carlo Lombardi

Stefano Luppi, 15 agosto 2025 | © Riproduzione riservata

Il viaggio di Luca Boffi lungo il Po | Stefano Luppi

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