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Villa Carlotta: un microcosmo di bellezza, di cultura, di arte e di natura a Tremezzina (Co). Una natura rigogliosa, magnifica, curatissima, che da quando la residenza fu edificata, alla fine del Seicento, dai marchesi Clerici di Milano, che di quell’area erano originari, fu meta dei viaggiatori per il patrimonio di piante rare ed esotiche che abitavano il suo giardino, affacciato, poi, su un panorama impareggiabile.
Dal 1801, quando la dimora passò al ricchissimo uomo politico e collezionista Giovanni Battista Sommariva (1762-1826), a quei tesori si aggiunse la celebrata collezione d’arte da lui formata con le opere dei massimi artisti del tempo, da Canova a Thorvaldsen, ad Hayez. Morto lui, la proprietà sarebbe passata alla principessa Marianna di Prussia che nel 1850 la donò per le sue nozze con il duca Giorgio II di Sass-nia-Meiningen alla sfortunata (morì a 23 anni) figlia Carlotta (1831-55), di cui la Villa ancora porta il nome. È una storia illustre e luminosa, quella della Villa, in cui la meravigliosa area verde che la circonda, cui tutti i proprietari dedicarono ogni cura, gioca un ruolo primario.
Ecco perché la direttrice di Villa Carlotta, Maria Angela Previtera, ha voluto dedicare il più importante progetto espositivo di quest’anno alla natura, affidandolo all’artista Maria Dompè che, con la curatela di Elena Di Raddo, ha realizzato due interventi: uno effimero nella Sala dei gessi, in collaborazione con Livia Crispolti e i suoi studenti del corso di Cultura tessile dell’Accademia di Brera, che hanno lavorato sul tema della condizione femminile, e uno permanente, questo in collaborazione con i giardinieri di Villa Carlotta che, spiega Maria Angela Previtera, «è ideato in linea di continuità con il percorso che dalla “porta del bosco” sale sulle alture soprastanti il giardino, seguendo gli antichi sentieri tracciati dai proprietari della Villa che, dal Settecento ai primi del Novecento, hanno modellato il parco e messo a dimora alberi secolari». Il progetto pone l’accento sulla parte del parco che collega il giardino storico con il bosco soprastante, riqualificata di recente, dopo i lavori nel comparto boschivo e agricolo del compendio realizzati con il progetto «Un passo nel parco, un passo verso il futuro» grazie ai fondi Pnrr-Next Generation. Si tratta di uno spazio plastico fiorito, intimo e raccolto, di cui al momento in cui scriviamo nulla è stato svelato, e che, dice l’artista, è «un dono al bosco, alla natura, dalle donne per le donne». Non a caso il titolo del progetto, che s’inaugura il 26 giugno, è «To the women who are not allowed to fulfill their dreams!/A tutte quelle donne a cui non è permesso realizzare i propri sogni!», in un omaggio alla principessa Carlotta di Prussia, che morì troppo precocemente per realizzare tutti i suoi sogni, ma anche «a tutte le donne costrette a rinunciare ai loro sogni». E a compositrici e musiciste è dedicata l’esibizione, che si terrà il 26 giugno alle 19, del coro femminile Hildegard von Bingen, fondato e diretto da Tiziana Fumagalli, che oltre al repertorio polifonico consueto, dedica grande attenzione alle musiche scritte da compositrici.

Uno dei due interventi di Maria Dompè a Villa Carlotta (Tremezzina, Co)