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Luana De Micco
Leggi i suoi articoliIl Musée Fenaille, noto per la sua collezione di statue-menhir e che si interessa da anni al tema della rappresentazione della figura umana, esplora questa volta l’arte del ritratto nel mondo classico: la mostra «Volti», presentata dal 7 giugno al 2 novembre, è nata da una collaborazione straordinaria con il Louvre. È curata da Ludovic Laugier e Martin Szewczyk, due conservatori del Dipartimento delle antichità greche, etrusche e romane del museo parigino.
Dalle sale della scultura romana, attualmente chiuse per lavori, arrivano a Rodez più di 60 opere della collezione, tra cui i celebri busti in marmo di Omero, di Alessandro Magno e degli imperatori Augusto e Adriano, datati tra il I e il II secolo d.C., e la patera d’argento, da cui emerge un busto maschile dal viso cesellato nel dettaglio, che appartiene al Tesoro di Boscoreale, composto da oltre cento oggetti di argenteria del I secolo, rinvenuto presso Pompei nell’800.
Per la prima volta sono presentati insieme i busti imperiali provenienti dalla villa dell’imperatore Lucio Vero ad Acqua Traversa, vicino Roma. La mostra racconta come gli antichi abbiano elaborato un linguaggio visivo capace di esprimere onore, appartenenza sociale, religiosità, facendo del ritratto, molto più che un esercizio estetico, un supporto di trasmissione della memoria e uno strumento di rappresentazione del potere. «Il ritratto è una creazione artistica e codificata, non una fotografia della realtà, nonostante l’interesse degli artisti per la mimesi, l’imitazione concreta delle cose», sottolinea il museo. Il percorso affronta tre grandi temi, elaborati alla luce delle ricerche più recenti sulla storia dell’arte antica: quali sono i mezzi artistici del ritratto, quali funzioni sociali ricopriva nell’antichità e come, soprattutto a partire dall’età ellenistica, esso sia divenuto appunto uno strumento di potere. Prestiti importanti arrivano anche dalla Bibliothèque nationale de France, a Parigi, e dal Musée Saint-Raymond di Tolosa.
Il Musée Fenaille espone il suo busto di marmo di Marco Aurelio, una delle rare rappresentazioni note dell’imperatore in giovane età al di fuori dell’Italia.

«Ritratto immaginario di Omero», Parigi, Musée del Louvre, Dipartimento delle antichità greche, etrusche e romane. © Musée del Louvre, GrandPalaisRmn. Photo: Thierry Ollivier