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Luana De Micco
Leggi i suoi articoliCon la mostra «L’art est une fête!», aperta fino al 20 agosto, il Musée d’Art moderne de la ville de Paris ripercorre l’opera del pittore e scultore olandese Karel Appel (1921-2006), uno dei più autorevoli esponenti del gruppo CoBra. Il movimento d’avanguardia europeo, nato a Parigi nel 1948 e sciolto nel 1951, che anticipa l’Espressionismo astratto, intendeva superare gli accademismi dell’epoca per pervenire a un’arte più spontanea. Si ispirava all’esempio di Jean Dubuffet, avvicinandosi all’Art brut e all’arte primitiva. Vi aderirono artisti come Asger Jorn e Pierre Alechinsky e il poeta belga Christian Dotremont.
Appel, che era nato ad Amsterdam ma viaggiò sempre molto, si stabilì a Parigi nel 1950, dove la sua opera fu giudicata al pari dell’Espressionismo astratto americano. La mostra nasce da una donazione di 21 dipinti e sculture della Karel Appel Foundation di Amsterdam. Le prime opere di Appel sono caratterizzate da una drammatica carica espressiva, dai colori squillanti e dalla densità della materia pittorica. Sono composizioni con figure umane, come «Nu blessé» (1959) e «Enfant en flamme» (1961), o animali come «Oiseaux de nuit» (1949). Sono allestiti gli assemblage del periodo CoBra, le ceramiche degli anni ’50, le grandi installazioni degli anni ’70 e ’90 e l’opera realizzata poco prima di morire, a Zurigo, nel 2006.