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La Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea del Sud arriva in Italia: in programma mostre, residenze d’artista e azioni performative anche a Milano, Napoli e Biella tra musei e spazi espositivi
- Gianfranco Ferroni
- 12 novembre 2025
- 00’minuti di lettura
L’opera di Chiara Bettazzi a Palazzo Braschi, Roma, per Bienalsur
Bienalsur a Roma, tra arte e narrazioni alternative
La Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea del Sud arriva in Italia: in programma mostre, residenze d’artista e azioni performative anche a Milano, Napoli e Biella tra musei e spazi espositivi
- Gianfranco Ferroni
- 12 novembre 2025
- 00’minuti di lettura
Gianfranco Ferroni
Leggi i suoi articoliBienalsur, Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea del Sud, fondata nel 2017, si presenta in Italia. A Roma, a Palazzo Braschi, sono stati invitati a parlare di questo progetto Renato Mosca de Souza, ambasciatore del Brasile in Italia, Miguel Ángel Fernández-Palacios, ambasciatore di Spagna in Italia, Ilaria Miarelli Mariani, direttrice della Direzione Musei Civici della Sovrintendenza Capitolina, Anna Cestelli Guidi, responsabile Mostre della Fondazione Musica per Roma, Aníbal Jozami, direttore generale di Bienalsur, Diana Wechsler, direttrice artistica, e la curatrice Benedetta Casini.
Dal 12 novembre e fino al 23 gennaio del prossimo anno sono in programma mostre, residenze d’artista e azioni performative a Milano, Roma, Napoli e Biella tra musei e spazi espositivi. Bienalsur, evidenziano gli organizzatori, «è una biennale internazionale d’arte contemporanea che si distingue per la natura innovativa e l’approccio globale. Sviluppata dalla Untref-Universidad Nacional de Tres de Febrero, università pubblica argentina, e organizzata in collaborazione con la Fondazione Foro del Sur, Bienalsur si è affermata come un modello innovativo di gestione culturale e cooperazione internazionale». Per il fondatore Jozami occorre «andare incontro ai pubblici, ovunque essi siano. Crediamo che l’arte sia un vettore di riflessione, trasformazione ed emancipazione. Quando viene vissuta come un’esperienza condivisa consente di affermare il ruolo degli individui come cittadini attivi, piuttosto che come consumatori passivi di cultura. Per questo continuiamo a sviluppare questa piattaforma aperta alla sperimentazione, al dibattito e alla costruzione collettiva di un umanesimo contemporaneo».
Inaugurano in contemporanea le mostre nel Museo di Roma a Palazzo Braschi, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con interventi di Matías Ercole e Chiara Bettazzi, nell’Ambasciata del Brasile a Roma-Galleria Candido Portinari con Pamela Diamante, Ettore Favini, Lia Chaia, Claudia Andujar, Paulo Nazareth, Maria Thereza Alves, nell’Ambasciata di Spagna a Roma con Florencia Caiazza, Jon Cazenave, Caterina Morigi, Juan Gugger, Veronica Bisesti, Matteo Guidi e Giuliana Racco, Jorge Yeregui, Karina Aguilera Skvirsk, Alfonso Borragán, Valentina Furian, Estefanía Landesmann, Itziar Okariz. Il 13 novembre il progetto coinvolge anche gli spazi dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone con Marc Vilanova, Lihuel Gonzalez, Jacopo Mazzonelli, Friedrich Andreoni, Giorgia Errera, Andreas Zampella.
In questa edizione il centro della scena è occupato dalla questione ambientale, trattata in modo specifico, analizzando gli aspetti legati alle migrazioni, ai diritti umani, alle possibili prospettive future e modelli sociali alternativi, con progetti che esaminano memoria, archivi e patrimonio, offrendo nuove interpretazioni della storia, narrazioni alternative e anti-canoniche. Per Wechsler, «in mezzo al flusso non regolamentato e indiscriminato di immagini e informazioni, sviluppiamo progetti che aiutano a “produrre significato”. Il nostro lavoro è guidato dal desiderio, dall’immaginazione, dalla flessibilità, dall’adattabilità e dalla diversità. Il nostro obiettivo è quello di suscitare riflessioni, più che fornire soluzioni».