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Laura Lombardi
Leggi i suoi articoliValencia (Spagna). Dal 22 febbraio al 20 marzo al Centre del Carme di Valencia è l’installazione «Teatroimmagine», pensata da Giancarlo Cauteruccio, prodotta dal MuVIM, in collaborazione con Consorci de Museus de la Comunitat valenciana e Diputació de València per il progetto «Fotografica».
Pensata per l’antico refettorio del museo, ex convento di stile gotico oggi divenuto centro di cultura contemporanea, l’installazione dinamica invade tutto lo spazio espositivo rendendo omaggio al movimento teatrale nato in Italia tra la fine degli anni Sessanta e la metà degli anni Settanta, che intuì le potenzialità delle future tecnologie con le quali l'arte e il teatro avrebbero dovuto confrontarsi. Suggestioni che furon presto raccolte da Cauteruccio, artista di teatro, dai primi anni Ottanta legato al rapporto tra reale e virtuale e regista/scenografo attento ai processi delle arti visive e alle contaminazioni disciplinari.
Nel lavoro di Cauteruccio che sempre si è spinto, per dirla con Pietro Gaglianò «fino ai margini più taglienti dell'interdisciplinarietà e del multilinguismo», lo spazio espositivo viene spettacolarizzato, trasformato in dispositivo attivo e immersivo nel quale i visitatori sono coinvolti in un rapporto dinamico e multisensoriale. Come spiega Cauteruccio, l’opera di Valencia racconta «attraverso l'immagine nell'immagine, i frammenti o i detriti del mio lungo viaggio teatrale che, sottratto alla materialità del palcoscenico, si fa luce, colore, memoria». Proiezioni di corpi e costruzioni sceniche, che si moltiplicano e che la percezione stessa dei visitatori può rigenerare.

Un'immagine dell'installazione «Teatroimmagine»
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