Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Image
Image

Van Doesburg in grande Stijl

Luana De Micco

Leggi i suoi articoli

Il fondatore del Neoplasticismo e Daniel Buren

Il Palais des Beaux-Arts (Bozar) presenta la prima retrospettiva in Belgio dell’artista olandese Theo van Doesburg (1883-1931), padre di una delle correnti d’avanguardia europea più importanti del secolo scorso, il De Stijl, anche noto come Neoplasticismo.

L’eclettico artista, pittore, architetto, poeta, teorico dell’arte, che promosse l’idea di «opera d’arte totale», fondò nel 1917 la rivista «De Stijl» riunendo intorno a sé colleghi di analoga sensibilità, tra cui Piet Mondrian. I suoi lavori sono un trionfo di colori primari, blu, giallo, rosso, di figure pure e linee ortogonali. Van Doesburg rivendica un linguaggio formale elementare e anti individualista.

Nella mostra «Una nuova espressione della vita, dell’arte, della tecnologia», dal 26 febbraio al 29 maggio, sono allestite 140 opere circa, lungo un percorso cronologico e tematico. Un capitolo è dedicato al Dada e agli scambi artistici di I.K. Bonset (pseudonimo con cui van Doesburg firmò alcuni poemi) con i dadaisti Kurt Schwitters, Picabia e Jean Crotti.

Sono esposti «Counter composition XIII», prestato dal Guggenheim di Venezia, e «Counter composition V» dello Stedelijk Museum di Amsterdam. Sono allestite opere del costruttivista El Lissitzkij e di esponenti del Bauhaus come Karl Peter Röhl. La Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma ha prestato di Mondrian «Large composition with black, red, grey, yellow and blue».

Per i lavori di architettura, una sala è dedicata al progetto del palazzo dell’Aubette, a Strasburgo, un edificio settecentesco in stile classico che van Doesburg ristrutturò negli anni 20 con Hans Arp e Sophie Taeuber-Arp.

Dal 19 febbraio al 22 maggio, Bozar ospita anche Daniel Buren (1938). Considerato che gran parte delle sue opere vengono concepite appositamente per determinati luoghi e che come tali sono spesso effimere. Non era possibile dunque allestire una retrospettiva «classica».

Per la mostra «Un affresco», Burencrea un dialogo tra i suoi lavori e le opere di una settantina di artisti del XX e XXI secolo, da Cézanne a Picasso, da Pollock a Huyghe.

Luana De Micco, 12 febbraio 2016 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

La riapertura della dimora di famiglia in Provenza e dell’atelier è l’occasione per riunire oltre 130 opere «del precursore del Cubismo, del Fauvismo e dell’Arte astratta»

Per la prima volta la raccolta qatarina espone opere contemporanee, compresi gli italiani Guglielmo Castelli e Jem Perrucchini

Negli ultimi quattro anni un giagantesco cantiere ha interessato il singolare edificio costruito per l’Esposizione universale di Parigi del 1900 recuperando l’elemento caratterizzante della sua architettura, la luce, andata persa con le suddivisioni interne succedutesi nel tempo

Al Musée Picasso la prima personale in Francia dell’artista italobrasiliana Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia 2024 

Van Doesburg in grande Stijl | Luana De Micco

Van Doesburg in grande Stijl | Luana De Micco